"Esiste oggi una forte vulnerabilità
per tutti gli Stati, perché le potenzialità offensive degli
attacchi cibernetici sono elevatissime, e le capacità difensive
rischiano di arrivare troppo tardi per essere davvero utili": lo
dice il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, al Cybertech
Europe. "Esiste una forte vulnerabilità del sistema di sicurezza
internazionale nel suo complesso" ed "anche la deterrenza non
funziona". Per questi motivi, dice il ministro, "ci troviamo in
una fase dove il rischio di un conflitto internazionale
combattuto nella dimensione cibernetica è più elevato del
rischio di un conflitto militare tradizionale, ma non possiamo
escludere che dal primo si scivoli, senza controllo, nel
secondo. Dobbiamo immaginare soluzioni nuove che, in analogia a
quanto fatto nei decenni passati per ridurre il rischio di
conflitti fra grandi potenze, permettano di costruire prima un
ragionevole grado di trasparenza sui rispettivi 'arsenali
cibernetici' e, poi, ragionevoli misure di confidenza
reciproca".
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