Un gruppo di misteriosi benefattori
d'Oriente. Una delle più raffinate ville del '500. E il primo
teatro d'acque di Roma, tornato ai tempi in cui qui venivano
Vasari, Michelangelo e i più alti intellettuali dell'epoca. E'
il piccolo miracolo che si è compiuto, celato e senza clamori, a
Villa Giulia, massimo esempio di villa rinascimentale voluta da
Papa Giulio III nel 1550-1555, oggi sede del Museo Nazionale
Etrusco. La villa oggi sorprende i visitatori con un Ninfeo,
cuore dei suoi splendidi giardini - con la fontana ideata da
Vasari e Ammannati, 8 cariatidi e il mosaico dedicato a Tritone
- tornato allo splendore di 500 anni fa. Merito dei restauri
finanziati da ''un gruppo di imprenditori giapponesi che
vogliono restare anonimi e misteriosi'', dice all'ANSA la
Soprintendente Alfonsina Russo. Una donazione di 25 mila euro,
un inverno di lavori e il Ninfeo, da anni annerito e con primi
problemi strutturali, è tornato sorprendere nel suo bianco
originario, rivelando anche inattesi marmi colorati.
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