"Sul viso di Giulio ho visto il male
del mondo". Lo ha detto la madre del ricercatore italiano ucciso
al Cairo nel corso della conferenza stampa al Senato. "E' forse
dall'antifascismo che noi in Italia non ci troviamo di fronte
alla tortura - ha aggiunto Paola Regeni - ma Giulio non era in
guerra era andato a fare ricerca". Se il 5 aprile, giorno del
prossimo incontro tra la polizia italiana e quella del Cairo,
"sarà una giornata vuota - ha detto ancora la madre - confidiamo
in una risposta forte del nostro Governo. Forte, ma molto forte.
E' dal 25 gennaio che attendiamo una risposta su Giulio". Nel
corso della conferenza stampa sul ricercatore italiano ucciso al
Cairo si è parlato delle diverse versioni fornite dall'Egitto
sulla vicenda. "Noi, a livello viscerale, sapevamo che nostro
figlio non era nei servizi segreti - ha spiegato ancora Paola
Regeni - con tutto il rispetto per chi fa il lavoro di
intelligence".
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