Doveva essere il giorno della sentenza
al processo d'appello che vede alla sbarra diciotto persone, tra
cui componenti delle famiglie Fasciani e Triassi, accusate di
aver dominato con modalità mafiose le attività illecite a Ostia,
località del litorale romano. I giudici della II Corte
d'appello, dopo oltre tre ore di camera di consiglio, hanno
emesso un'ordinanza con la quale hanno chiesto l'acquisizione di
una serie di documenti. Si tratta dei verbali di dichiarazioni
spontanee rese dal 'patriarca' Carmine Fasciani e dalla moglie
Silvia Bartoli, nonché verbali d'interrogatorio di una serie di
persone sentite nell'ambito di un altro procedimento, degli atti
relativi ad alcuni attentati ad Ostia, visure camerali e
trascrizione d'intercettazioni. Quindici condanne per più di 200
anni di carcere sono state chieste in una delle scorse udienze
dal Pg Giancarlo Amato. La pena più alta, 27 anni e 9 mesi di
reclusione per associazione mafiosa, è stata chiesta per Carmine
Fasciani.
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