Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Chi è Giovanni De Carlo

>ANSA-BOX/ Mafia Roma

Chi è Giovanni De Carlo

Vicino a Carminati, ma 'autonomo'. "Ombra" cupola ma incensurato

ROMA, 04 dicembre 2014, 21:45

Redazione ANSA

ANSACheck

Lo hanno arrestato per ultimo, ma non è affatto in fondo alla lista in ordine di importanza dei ricercati di Mafia Capitale. Giovanni De Carlo, romano, 39 anni, accusato di favoreggiamento del capo dell'organizzazione Massimo Carminati e di trasferimento fraudolento di valori,è considerato un "superboss" da Ernesto Diotallevi, pezzo grosso storico del crimine. Nonostante risulti incensurato. "Quello che conta davvero è Giovanni", diceva Diotallevi al figlio. Si è consegnato oggi pomeriggio ai carabinieri del Ros davanti all'aeroporto di Fiumicino, appena rientrato dalla Thailandia via Qatar.

I magistrati nell'ordinanza d'arresto scrivono che "l'ingente disponibilità di risorse finanziarie in assenza di qualsiasi fonte di reddito lecita inducono a ritenere che De Carlo abbia fatto del crimine una scelta di vita". Il magistrato parla anche del "suo inserimento nel circuito criminale di Massimo Carminati, la sua originaria vicinanza a questi e successiva crescita con acquisizione di uno spazio di autonomia, i suoi rapporti con altri esponenti della delinquenza romana e la sua dedizione al delitto". De Carlo dispone di "una rete di soggetti ai quali abitualmente si appoggia, che, ponendosi quali intermediari nei rapporti esterni - scrive ancora il Gip -, gli consentono di vivere come 'un'ombra' e di impiegare nel circuito economico lecito le proprie risorse di denaro di provenienza illecita, senza che la sua figura appaia all'esterno". Ecco "l'ombra".

"Le modalità utilizzate per comunicare da parte di De Carlo rivelano come questi eviti che rimanga traccia di diretti contatti tra loro. Egli è risultato muoversi in sostanziale clandestinità, che ha reso talvolta difficile contattarlo. Tali precauzioni sono finalizzate esclusivamente a eludere le investigazioni dell'autorità giudiziaria".


    Diotallevi, imprenditore legato alla Banda della Magliana, "il quale per sua stessa ammissione si attribuisce il ruolo di colui che 'teoricamente' riveste un ruolo di capo nel panorama capitolino, facendo implicito riferimento a "Cosa Nostra", ha definito De Carlo, rispondendo alla domanda del figlio Leonardo, che gli chiedeva chi fosse il "boss dei boss", come la persona che "materialmente" conta, indicando che lo stesso ha la propensione a "marcare il territorio" ove esercita la propria influenza".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza