"Qui non si vive più. Da quando sono
arrivati gli immigrati del centro di accoglienza, la situazione
è diventata insostenibile. Siamo esasperati. Tutte le mattine
esco alle cinque con un coltello in tasca, perché ho paura di
essere aggredita". A raccontarlo è Eliana, che abita in uno dei
palazzi popolari di Viale Giorgio Morandi, nel quartiere di Tor
Sapienza, Roma est, teatro negli ultimi giorni di violente
proteste anti-immigrati.
"Sono stata aggredita in autobus alcune settimane fa da tre
stranieri per il telefonino - racconta un'altra cittadina - per
poco non mi facevano cadere a terra. Sono sempre loro. Già siamo
costretti a convivere con i nomadi del campo di zona e con
romeni e albanesi che abitano nelle case popolari. Ci mancava
solo il centro di accoglienza. Sono questi immigrati a compiere
furti e aggressioni in zona".
Intanto, dopo i disordini della notte scorsa, rimangono per
strada chiazze di sangue sul marciapiede davanti allo stabile
popolare dove si erano riuniti gli abitanti, insieme con mobili
rotti sotto le finestre del centro di accoglienza che è al lato
opposto della strada. "Dalle finestre del centro di accoglienza
ci hanno tirato di tutto - raccontano gli abitanti - dalle sedie
ai tavoli, alle bottiglie. Per questo noi abbiamo risposto
lanciando sassi".
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