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Fiam punta sull'avvitatura 4.0

'Spazio per crescere in sistemi automatizzati con robot'

Redazione ANSA MILANO

Soluzioni di avvitatura sempre "più smart e connesse" per la fabbrica 4.0 e sistemi produttivi automatizzati con l'impiego di robot. In questa nicchia di mercato punta a crescere Fiam, azienda vicentina, fondata nel 1949 e giunta alla terza generazione, che produce sistemi per avvitare e utensili pneumatici industriali.

"L'automazione dell'avvitatura rappresenta uno degli ambiti più in crescita: fino a 5 anni fa vendevamo circa 40 sistemi automatici all'anno, mentre, nel 2018 ne abbiamo venduti oltre 300", spiega il direttore commerciale e marketing di Fiam, Nicola Bacchetta, aggiungendo che "c'è molto spazio", dato che "questo know how è detenuto da solo dieci aziende in tutto il mondo". Con 86 dipendenti e un fatturato di quasi 12 milioni di euro, realizzato per metà all'estero, grazie ad una rete distributiva in 90 paesi, Fiam "investe molto sull'innovazione per competere in un mercato globale fatto di multinazionali", aggiunge Bacchetta. Dal punto di vista del prodotto "abbiamo già soluzioni 'intelligenti', che si collegano con il sistema fabbrica", ovvero, "delle unità che consentono di raccogliere dati ed esiti delle fasi di avvitatura e trasmetterli all'interno dell'azienda". Inoltre, "nel 2018 abbiamo usufruito degli incentivi previsti dal piano Impresa 4.0 per innovare i nostri processi e quest'anno abbiamo intrapreso un percorso di miglioramento del software gestionale che ci porterà a digitalizzare le comunicazioni all'interno dell'azienda", aspetto fondamentale perché l'impresa ha anche due filiali commerciali all'estero, in Francia e Spagna.

"Le società si stanno sempre più orientando ai modelli produttivi offerti da Industry 4.0 ovvero ottenere fabbriche interconnesse, più intelligenti e performanti e Fiam riscontra da sempre difficoltà nel trovare profili altamente specializzati per sostenere i propri progetti di innovazione in questi ambiti. Gli ingegneri che escono dall'Università di Padova hanno già un contratto in tasca con grandi aziende", sostiene il manager, secondo cui, il mondo universitario "dovrebbe ampliare l'offerta formativa per incontrare le esigenze delle aziende". Proprio in un'ottica di contaminazione fra università e impresa, l'azienda vicentina ha partecipato al progetto Job Campus, nato dalla collaborazione tra collegio di merito don Mazza e Niuko Innovation & Knowledge, società di formazione di Confindustria Padova (ora integrata in Assindustria Venetocentro). Per un semestre accademico quattro studenti dell'Università di Padova (un ingegnere informatico e tre ingegneri elettrici) sono entrati in azienda per lavorare insieme a un progetto di innovazione che ha portato positivi riscontri per tutti.(ANSA).

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