(ANSA) - MILANO, 12 FEB - In Italia poco più della metà delle imprese (il 56%) ha avviato progetti di intelligenza artificiale, contro il 70% di Francia e Germania, e sono solo in una fase embrionale di utilizzo. Lo rileva l'Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, che ha analizzato 721 imprese e 469 casi di utilizzo di AI.
Gli imprenditori si orientano prevalentemente su soluzioni di 'Intelligent data processing' (35%), ovvero, soluzioni che utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per estrarre informazioni e avviare azioni basate sulle informazioni estratte; e su 'Chatbot (25%)', agenti software in grado di interagire con un interlocutore umano per eseguire un'azione o offrire servizi. Banche, finanza e assicurazioni (17%), automotive (17%), energia (13%), logistica (10%) e telco (10%) sono i settori in cui si realizzano la maggior parte dei progetti italiani. Rispetto alle esperienze estere, aperte anche ad applicazioni sperimentali, inoltre, le imprese italiane sembrano prediligere ambiti maturi: il 52% delle soluzioni individuate è già a regime (contro il 38% a livello internazionale).
"Le imprese italiane stanno ponendo a questo tema grande attenzione per non perdere occasioni di miglioramento della competitività - commentano i tre direttori dell'Osservatorio Artificial Intelligence -. Per coglierne a pieno i potenziali benefici, però, devono innanzitutto conoscere a fondo l'offerta di soluzioni disponibili e poi intervenire sui processi organizzativi e sul rafforzamento delle competenze, perché le persone siano effettivamente in grado di valorizzare le abilità delle macchine". A livello internazionale, ci sono 460 startup dell'intellligenza artificiale, le quali hanno raccolto 2,2 miliardi di dollari, con un finanziamento medio in crescita nell'ultimo anno da 5,5 a 8,8 milioni di dollari.