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Agli italiani piace lo smart working

Randstad, ma 65% lavora in ufficio e la metà lo teme

Redazione ANSA MILANO
(ANSA) - MILANO, 30 APR - Gli italiani sono fra i lavoratori nel mondo che apprezzano maggiormente lo smart working, tuttavia, due terzi dei dipendenti lavorano ancora esclusivamente in ufficio e quasi uno su due teme che il lavoro agile possa avere ripercussioni negative sulla propria vita privata. E' quanto emerge dall'ultima edizione del 'Randstad Workmonitor', l'indagine trimestrale sul mondo del lavoro di Randstad, secondo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane, condotta in 33 Paesi del mondo su un campione di 400 lavoratori fra 18 e 65 anni. All'87% degli italiani il lavoro "agile" piace perché permette di mantenere un buon equilibrio fra vita professionale e privata (+5% rispetto alla media globale e +7% della media europea), mentre, l'84% crede che migliori la produttività, creatività e soddisfazione (+3% e +5%). In Europa soltanto Francia (88%), Svizzera (88%) e Portogallo (90%) registrano consensi maggiori. Dal canto loro, le imprese cominciano ad aprirsi a forme di lavoro agile, sperimentate quasi da un italiano su due (48%). Un dato che colloca l'Italia ai primi posti in Europa, superata solo da Germania (52%), Danimarca (51%) e Olanda (49%). Il 65% dei dipendenti però lavora esclusivamente in modalità tradizionale e ben il 60% preferisce lavorare in ufficio, in particolare le donne (+10% rispetto agli uomini), le quali sono meno propense a considerarlo utile all'equilibrio tra lavoro e vita privata (-11%). C'è poi un 47% degli italiani che considera lo smart working un motivo in più di stress, in quanto impedisce di staccare dal lavoro. Sul fronte delle tecnologie, il 62% degli italiani pensa che la realtà in cui lavora offra tutti gli strumenti tecnologici necessari per poter lavorare al di fuori dell'ufficio (+6% rispetto alla media mondiale).
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