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Bombassei, spero governo continui piano 4.0

Serve svecchiamento sistema formativo, meno scuole classiche

Redazione ANSA MILANO

(ANSA) - MILANO, 19 MAR - "Mi auguro che il nuovo governo continui con il programma 4.0", avviato dal ministro Calenda, "aiutando le aziende italiane a mantenere posizioni di leadership che, a livello europeo, hanno in tanti settori". L'auspicio è del presidente di Brembo, Alberto Bombassei, convinto che il piano nazionale 4.0 abbia contribuito "al grande cambiamento in atto nel paese".

Pmi a rishio - "Una quota non marginale del sistema produttivo italiano si sta attrezzando per questa rivoluzione, grazie anche alle misure di politica industriale varate negli ultimi anni. Ma una parte importante del sistema Paese, soprattutto a livello di piccola e media impresa, rischia di essere tagliata fuori, sia per il problema delle risorse finanziarie, ancora troppo legate al canale bancario, che di attitudine manageriale al cambiamento", spiega Bombassei, che è anche presidente di Kilometro Rosso, in occasione della presentazione della partnership con Experis Academy, il training center di Manpower Group, che ha dato vita all'insediamento di un nuovo polo innovativo, presso il Parco scientifico tecnologico bergamasco.

Svecchiamento sistema formativo - Il nuovo orientamento dei giovani deve vedere "meno scuole classiche, più tecniche e industriali", perché "l'implementazione del modello Industria 4.0 è condizionata allo sviluppo, il più rapidamente possibile, di una formazione e preparazione delle competenze digitali necessarie, che oggi sono carenti". Secondo Bombassei, "la scuola italiana vede ancora il predominio dei licei e della formazione umanistica, rispetto a quella tecnica". E l'Italia "tra i cinque maggiori paesi europei, mostra il più basso livello di diffusione di competenze digitali e un notevole divario generazionale". Per cui, è "necessario garantire un deciso svecchiamento al sistema formativo italiano, potenziare corsi scientifici e tecnici, e migliorare l'integrazione con le imprese".

Istituti tecnici superiori - "La scarsa diffusione degli Its in Italia è un problema da affrontare", perché "i giovani che escono da queste scuole sono pronti a dare contributo enorme all'industria". Dagli istituti tecnici superiori italiani "ogni anno escono 8.000 diplomati, contro i 740 mila tedeschi. La proporzione con la Germania è quindi di uno a cento", evidenzia Bombassei, aggiungendo che "i primi fondi per l'implementazione di queste scuole sono stati stanziati dalla legge di Bilancio 2018, che ha previsto 50 milioni di risorse aggiuntive nel triennio, oltre ai 13 milioni annui previsti di risorse regionali previsti dalle norme vigenti".(ANSA).

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