(ANSA) - MILANO, 22 FEB - C'è un "urgente divario" da colmare legato ai talenti in ambito cybersecurity, in quanto la domanda da parte delle aziende cresce più rapidamente dell'offerta. È questo il messaggio principale che emerge dalla ricerca "Cybersecurity talent: the big gap in cyber protection", realizzata dal Digital Transformation Institute di Capgemini su 1.200 dipendenti e manager, tra Francia, Germania, India, Italia, Olanda, Spagna, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti.
Il 68% delle società riscontra un'alta domanda di competenze di sicurezza informatica, rispetto al 61% che invece necessita di capacità nel campo dell'innovazione e il 64% in tema di analisi. Comparando questa domanda con l'offerta presente all'interno dell'azienda emerge: per la sicurezza informatica un divario del 25% (con il 43% di competenze di alto livello già presenti in azienda), contro un gap del 21% per l'innovazione (già presente al 40%) e un divario del 13% per gli analytics (già presenti per il 51%). "Il divario delle competenze in ambito cybersecurity ha un reale impatto sulle aziende di tutti i settori, rendendole pericolosamente esposte ai rischi legati ai crimini informatici", spiega il direttore delle Risorse Umane di Capgemini Italia, Alessandra Miata, sottolienando che "le aziende devono urgentemente rivedere le propria attività di recruiting e le strategie di retention per i talenti già inseriti". Secondo l'indagine, si stima che nei prossimi due-tre anni la domanda di questi talenti crescerà: il 72% degli intervistati si aspetta una maggiore richiesta di esperti di sicurezza informatica nel 2020, contro l'attuale 68%.(ANSA).