(ANSA) - MILANO, 6 NOV - Ricerca farmaceutica, sempre più open innovation, e tecnologie avanzate si incontrano e si fondono dirigendosi verso la medicina personalizzata. E' quanto emerso nel corso di una iniziativa organizzata da Farmindustria con il Ministero della Salute, Efpia e Ifpma.
Grazie ai Big Data è possibile analizzare in tempo reale un'enorme quantità di informazioni che permette di velocizzare e rendere più efficace il processo di ricerca e perfezionamento delle terapie. Con il farmaco che non è più solo un prodotto ma diventa parte di un percorso terapeutico che dialoga con diagnostica, dispositivi e servizi digitali. Nei prossimi tre anni, ad esempio in Italia, la quota di imprese del farmaco che svolgerà ricerca e sviluppo in partnership con quelle Ict (Information and communications techhnology) raggiungerà l'84%, rispetto al 35% di cinque anni fa.
L'industria del farmaco con 30 miliardi di euro di produzione, oltre il 70% destinati all'export, 64.000 addetti altamente qualificati, 6.200 occupati nella R&S, più della metà donne, 2,7 miliardi di investimenti (1,5 in Ricerca, +20% in 3 anni rispetto al +15% della media europea, e 1,2 in Produzione) si pone tra le più competitive a livello europeo - seconda per produzione solo alla Germania - e rappresenta una leva strategica per l'economia tricolore. Imprese che hanno vere e proprie eccellenze ad esempio nel farmaco biotech, con 282 progetti in sviluppo, nei vaccini e nelle terapie avanzate (3 su 6 di quelle autorizzate in Europa sono frutto della Ricerca sviluppata in Italia), nei farmaci orfani, negli emoderivati, nella produzione Conto Terzi, e nella medicina di genere. Sono sempre di più le aziende in Italia impegnate negli studi per misurare l'efficacia del medicinale nelle condizioni di vita reale (Real World Evidence): la quota, infatti, è passata dal 12% di cinque anni fa al 59% di oggi. E raggiungerà il 99% nei prossimi tre anni.(ANSA).