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L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro… e i robot?

Camozzi, Newform, Omas, Multitel, le testimonianze dalle fabbriche

Redazione ANSA

"La tecnologia e i robot creano lavoro, ne migliorano la qualità e consentono alle aziende di essere competitive". Lo sottolinea il presidente dell'Associazione italiana di robotica e automazione, Domenico Appendino, aggiungendo che "finora nel mondo l'innovazione tecnologica ha creato più posti di lavoro di quanti non ne abbia distrutti". In particolare, "l'automazione ha generato un aumento di oltre 10 milioni di posti di lavoro nell'Unione Europea tra il 1999 e il 2011", spiega Appendino, in occasione dell'incontro "L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro… e i robot?", organizzato da Siri e Ucimu.

Abbiamo raccolto le testimonianze delle aziende italiane che  hanno fronteggiato la crisi investendo in innovazione e nuove tecnologie.

Camozzi. Il gruppo bresciano Camozzi, presente nel mondo dell'automazione industriale, delle macchine utensili e del meccanotessile, "da dieci anni ha fatto dell'innovazione la sua missione investendo tantissimo in tecnologia, automazione, robot e formazione", spiega Cristian Locatelli, direttore generale di Camozzi Digital, società nata nel 2015 per sviluppare l'innovazione digitale e l'Internet of things. Entro la fine dell'anno partirà la prima isola composta di cobot (robot collaborativi ) che interagiscono con le persone, dopo l'esperienza di Yumi, il robot di Abb che Camozzi ha portato all'interno dello stabilimento di Polpenazze del Garda. Il gruppo oggi ha 2.500 dipendenti, un fatturato di 360 milioni di euro e 13 sedi produttive in Italia.

Newform. L'azienda piemontese, che produce rubinetterie di design, ha installato dieci robot in dieci mesi formando i suoi dipendenti. "La crisi ci ha spinto a cambiare velocemente", spiega l'amministratore delegato, Marco Galvan, sottolineando che "l'incremento della produttività è tangibile. In più con i robot abbiamo liberato tempo alle persone." In questo cambiamento "abbiamo coinvolto tutti i lavoratori, che hanno acquistato nuove competenze, perché senza le persone 4.0 non si va da nessuna parte".


Sabaf. Nell'azienda bresciana, che produce componenti per elettrodomestici ed è quotata sul segmento Star di Borsa italiana, "la robotizzazione è nata perché dovevamo produrre tanti pezzi uguali in diversi stabilimenti nel mondo", spiega il direttore tecnico, Massimo Dora, aggiungendo che "dal 2013 al 2017 abbiamo investito 4 milioni di euro in pura robotizzazione e oggi abbiamo 100 robot installati nelle fabbriche del mondo". Grazie all'automazione "abbiamo liberato tempo alle persone, che ora possono svolgere un lavoro di qualità superiore".


Omas. Si definiscono "umili carpentieri" di Numana (Ancona) che lavorano per le catene di montaggio di multinazionali. "Abbiamo usato l'automazione per difenderci e rimanere sul mercato. Oggi abbiamo scoperto di essere tra le aziende più robotizzate d'Italia, con 35 robot installati per 120 dipendenti", sottolinea il direttore generale, Marco Grilli, aggiungendo che "più del 10% del fatturato viene investito in tecnologia e innovazione".

Multitel. "L'automazione e la robotica non hanno fatto diminuire il personale nella nostra azienda, anzi, lo hanno fatto aumentare", esordisce l'amministratore delegato, Renzo Pagliero, spiegando che in quattro anni, grazie ad un piano di investimenti, "siamo passati da 170 dipendenti agli attuali 250". L'azienda, che realizza piattaforme aeree, "continua e continuerà ad investire sull'automazione e sulla robotica perché penso sia l'unico modo per rimanere competitivi"

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