Il G7 dell'Industria a Torino (26-26 settembre) ha gettato le basi per una "politica coordinata" si legge nella dichiarazione finale, che agisce secondo "tre priorità politiche chiave" e cioè "inclusione, apertura e sicurezza". I ministri sottolineano che, "nell'identificare le opportunità e le sfide che l'innovazione e la trasformazione dell'economia digitale globale sta creando, è fondamentale" che si continui "ad impegnarsi pro-attivamente con il settore privato, il settore scientifico la comunità, l'università, la comunità tecnologica e la società civile aperta, per sviluppare risposte politiche e iniziative". L'idea comune è che la trasformazione a cui si sta assistendo "ha il potenziale per effetti duraturi sulla produttività, sull'occupazione, sulle competenze, sula crescita economica, il commercio, il benessere e l'ambiente". E dunque "porta opportunità e sfide per le nostre economie e società".
I 'grandi' si sono confrontati con la quarta rivoluzione industriale per trovare una strada comune sulla quale affrontare le sfide legate all'innovazione e allo sviluppo del digitale. Sul tavolo c'erano la trasformazione industriale e le tecnologie digitali, la robotica avanzata, l’intelligenza artificiale e le opportunità per l’economia, la cybersecurity, la libera circolazione dei dati. I Paesi del G7 sono consapevoli della sfida che li aspetta, da una parte l'opportunità di modernizzare la produzione, dall'altra i rischi per l'occupazione, e hanno adottato diverse strategie. Apripista stata la Germania con la piattaforma Industrie 4.0, seguita dalla Francia con il piano Industrie du Futur e l'Italia con Industria 4.0. In Giappone invece l'associazione degli industriali (Keidanren) guarda già oltre e in sintonia con il Governo cerca di diffondere il concetto di una Società 5.0.
La strada non è facile: "i problemi - spiega il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda - sono estremamente complessi, con posizioni differenti in particolare per quanto riguarda l'intelligenza artificiale e il modo di regolarne lo sviluppo". Proprio quello dell'intelligenza artificiale "è uno dei campi più promettenti e può migliorare enormemente i servizi alle imprese e ai cittadini", sottolinea il commissario straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, Diego Piacentini. "Abbiamo un arduo lavoro che ci attende - afferma Calenda - se vogliamo lavorare insieme dobbiamo rimboccarci le maniche e collaborare, coinvolgendo tutti imprenditori, stakeholder. Dobbiamo essere modesti e cauti nell'affrontare queste tematiche ma non possiamo fare gli stessi errori fatti con la globalizzazione".