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Nuovo dicastero, Papa si riserva migranti
Udienza generale, 'donne libere da pregiudizi e discriminazioni'
CITTA' DEL VATICANO
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(di Fausto Gasparroni)
(ANSA) - CITTA' DEL VATICANO, 31 AGO - "Dei migranti mi
occuperò io". E' come se avesse detto così, papa Francesco, a
proposito di una delle questioni che gli stanno più a cuore,
istituendo con un Motu proprio il nuovo dicastero "per il
Servizio della Sviluppo umano integrale", che dal prossimo primo
gennaio accorperà quattro Pontifici Consigli attualmente
esistenti: quello per la Giustizia e la Pace, "Cor Unum" (il
braccio caritativo del Pontefice), quello per i Migranti e gli
Itineranti, e quello per gli Operatori sanitari.
"Una sezione del nuovo dicastero esprime in maniera speciale
la sollecitudine del Papa per i profughi e i migranti. Infatti,
non può esserci oggi un servizio allo sviluppo umano integrale
senza una particolare attenzione al fenomeno migratorio. Per
questo tale sezione è posta 'ad tempus' direttamente sotto la
guida del Sommo Pontefice", ha infatti reso noto oggi la Sala
stampa vaticana, pubblicando il Motu proprio istitutivo del
dicastero e il relativi statuto, entrambi approvati dal Papa il
17 agosto scorso, su proposta del Consiglio dei cardinali.
Prende sempre più forma, quindi, la nuova Curia così come
voluta da Bergoglio con la riforma. Dopo il nuovo dicastero
"Laici, Famiglia e Vita", che entrerà in funzione domani, sotto
la guida del vescovo americano Kevin Joseph Farrell, finora
vescovo di Dallas, accorpando i due relativi Pontifici Consigli
e con competenza anche sull'Accademia per la Vita, viene adesso
alla luce anche il nuovo dicastero che raggruppa le competenze
umanitarie e sociali. Ed è significativo come, dopo le varie
ipotesi di denominazione - "Giustizia, pace e carità",
"Giustizia, pace e migrazioni" - esso assuma, per volontà di
Francesco, un mandato riguardante lo "Sviluppo umano integrale".
A guidarlo come prefetto il Papa ha chiamato il cardinale
ghanese Peter Kodwo Appiah Turkson, 68 anni, finora presidente
del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che come gli altri
tre che confluiscono nel nuovo organismo cesserà di esistere,
essendo abrogati i relativi articoli della costituzione Pastor
bonus. Presso il dicastero sono costituite anche tre
commissioni: per la carità, l'ecologia, gli operatori sanitari.
Sarà competente anche su Caritas Internationalis.
"Tale dicastero - scrive il Papa nel Motu proprio - sarà
particolarmente competente nelle questioni che riguardano le
migrazioni, i bisognosi, gli ammalati e gli esclusi, gli
emarginati e le vittime dei conflitti armati e delle catastrofi
naturali, i carcerati, i disoccupati e le vittime di qualunque
forma di schiavitù e di tortura".
Intanto oggi, nell'udienza generale, papa Francesco, è
tornato sulla visione della donna nella società e su come essa
"sia spesso percepita e rappresentata". "Tutti siamo messi in
guardia, anche le comunità cristiane, da visioni della
femminilità inficiate da pregiudizi e sospetti lesivi della sua
intangibile dignità", ha detto commentando l'episodio evangelico
della donna guarita dalle perdite di sangue. In tal senso, ha
aggiunto, "sono proprio i Vangeli a ripristinare la verità e a
ricondurre ad un punto di vista liberatorio". "Questa povera
donna da molti anni non è semplicemente malata, ma è ritenuta
impura perché affetta da emorragie - ha spiegato il Pontefice -.
E' perciò esclusa dalle liturgie, dalla vita coniugale, dai
normali rapporti con il prossimo". "Era una donna scartata dalla
società. E' importante considerare questa condizione - scartata
- per capire il suo stato d'animo: lei sente che Gesù può
liberarla dalla malattia e dallo stato di emarginazione e di
indegnità in cui da anni si trova", ha osservato. "Non sappiamo
il suo nome, ma le poche righe con cui i Vangeli descrivono il
suo incontro con Gesù delineano un itinerario di fede capace di
ristabilire la verità e la grandezza della dignità di ogni
persona", ha concluso Francesco. (ANSA).