Pallavolo: incubo Brasile, serve miracolo Italia
Da 2002 Azzurri sempre ko con selecao, Anastasi: 'Siamo osso duro'
(ANSA) - PECHINO, 21 AGO - Alla ricerca di una supremazia
perduta. L'Italia si sente gia' un po' miracolata a
ritrovarsi in semifinale alle Olimpiadi, ma arriva il
momento di fare i conti con il suo incubo: il Brasile. ''Non
siamo perfetti ma loro sanno che siamo un osso duro'' dice
il ct azzurro Andrea Anastasi, che a questi Giochi e' ormai
abituato a giocare in emergenza. ''La pressione questa volta
e' tutta dalla nostra parte'' ammette il tecnico
sudamericano Bernardinho.
Gia' prima di queste Olimpiadi i pronostici dicevano che
l'Italia del volley maschile non sarebbe andata molto
lontano, viceversa piu' chance avrebbero dovuto avere le
ragazze di Barbolini. Entrambe le previsioni si sono
rivelate sbagliate. Ma adesso per Anastasi e i suoi c'e' la
sfida impossibile. Tra gli azzurri e la terza finale
olimpica della loro storia c'e' infatti il tabu' Brasile.
Contro la Selecao gli azzurri non vincono da oltre cinque
anni e da ben dieci incontri.
I verdeoro dominano la scena internazionale dal 2002, da
quando hanno rubato la scena proprio all'Italia. C'e' anzi
un giorno preciso in cui la storia della pallavolo maschile
ha cambiato il suo corso: il 9 ottobre 2002, a Cordoba nel
Mondiale argentino gli azzurri si arresero nei quarti di
finale al Brasile 3-2. Da quel giorno la Selecao del volley
ha dominato il mondo, sostituendo la sua egemonia mondiale a
quella italiana. In quell'Italia c'erano diversi giocatori
oggi a Pechino, e in panchina c'era Anastasi. Anche il
Brasile e' piu' o meno lo stesso di allora e a guidarlo e'
sempre Bernardinho.
L'Italia giunge a questo grande appuntamento dopo una
Olimpiade quanto mai travagliata. La squadra e' stata
profondamente segnata dagli infortuni: priva a lungo di
Corsano e ancora oggi di Fei, con Mastrangelo a mezzo
servizio o poco piu', la nazionale ha scoperto personaggi
inattesi. Anzitutto l'opposto mancino Mauro Gavotto, che a
Pechino sta vivendo la sua favola, e poi Vigor Bovolenta (35
anni), uno che la finale olimpica l'ha giocata ad Atlanta e
che Anastasi ha ritirato fuori dal dimenticatoio, Matteo
Martino che ha riconquistato il posto da titolare ed e'
l'emergente del gruppo, Emanuele Birarelli, che dopo la
grande felice avventura in campionato con Trento sta
coronando la sua stagione piú bella con un'ottima Olimpiade.
Le ultime dall'infermeria parlano di un Corsano sempre
dolorante al ginocchio, mentre Fei continua a migliorare ma
il suo rientro resta in dubbio.
Una storia infinita la sfida tra Italia e Brasile lunga 52
anni per un totale di 68 partite, di cui 28 vinte dagli
azzurri. La prima gara con il Brasile risale al 9 settembre
del 1956 nel Mondiale di Parigi vinta dai brasiliani 3-1. La
prima vittoria azzurra (per 3-0) e' arrivata sedici anni
dopo l'8 giugno 1972 in un torneo a Sofia. L'ultima gara e'
stata giocata il 28 novembre 2006 a Hiroshima nel corso dei
Mondiali vinsero i sudamericani 3-0. L'ultima vittoria
azzurra risale al 21 giugno 2003 a Brasilia, un 3-0 ottenuto
in una gara della fase intercontinentale della World League.
Da allora la squadra italiana ha subito dieci sconfitte
consecutive.
Alle Olimpiadi Italia e Brasile si sono sfidate gia' sei
volte (tra cui la semifinale di Los Angeles 1984 e la finale
di Atene 2004), e hanno vinto sempre i verdeoro. Le due
sfide di semifinale di domani (l'altra e' Usa-Russia) sono
le stesse delle finali di quattro anni fa. Un finale che
sembra gia' scritto, ma non sempre la storia si
ripete.(ANSA)