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Pallavolo: incubo Brasile, serve miracolo Italia

15:2321-08-2008

Da 2002 Azzurri sempre ko con selecao, Anastasi: 'Siamo osso duro'

Pallavolo:  incubo Brasile,  serve miracolo Italia

(ANSA) - PECHINO, 21 AGO - Alla ricerca di una supremazia perduta. L'Italia si sente gia' un po' miracolata a ritrovarsi in semifinale alle Olimpiadi, ma arriva il momento di fare i conti con il suo incubo: il Brasile. ''Non siamo perfetti ma loro sanno che siamo un osso duro'' dice il ct azzurro Andrea Anastasi, che a questi Giochi e' ormai abituato a giocare in emergenza. ''La pressione questa volta e' tutta dalla nostra parte'' ammette il tecnico sudamericano Bernardinho.

Gia' prima di queste Olimpiadi i pronostici dicevano che l'Italia del volley maschile non sarebbe andata molto lontano, viceversa piu' chance avrebbero dovuto avere le ragazze di Barbolini. Entrambe le previsioni si sono rivelate sbagliate. Ma adesso per Anastasi e i suoi c'e' la sfida impossibile. Tra gli azzurri e la terza finale olimpica della loro storia c'e' infatti il tabu' Brasile. Contro la Selecao gli azzurri non vincono da oltre cinque anni e da ben dieci incontri.

I verdeoro dominano la scena internazionale dal 2002, da quando hanno rubato la scena proprio all'Italia. C'e' anzi un giorno preciso in cui la storia della pallavolo maschile ha cambiato il suo corso: il 9 ottobre 2002, a Cordoba nel Mondiale argentino gli azzurri si arresero nei quarti di finale al Brasile 3-2. Da quel giorno la Selecao del volley ha dominato il mondo, sostituendo la sua egemonia mondiale a quella italiana. In quell'Italia c'erano diversi giocatori oggi a Pechino, e in panchina c'era Anastasi. Anche il Brasile e' piu' o meno lo stesso di allora e a guidarlo e' sempre Bernardinho.

L'Italia giunge a questo grande appuntamento dopo una Olimpiade quanto mai travagliata. La squadra e' stata profondamente segnata dagli infortuni: priva a lungo di Corsano e ancora oggi di Fei, con Mastrangelo a mezzo servizio o poco piu', la nazionale ha scoperto personaggi inattesi. Anzitutto l'opposto mancino Mauro Gavotto, che a Pechino sta vivendo la sua favola, e poi Vigor Bovolenta (35 anni), uno che la finale olimpica l'ha giocata ad Atlanta e che Anastasi ha ritirato fuori dal dimenticatoio, Matteo Martino che ha riconquistato il posto da titolare ed e' l'emergente del gruppo, Emanuele Birarelli, che dopo la grande felice avventura in campionato con Trento sta coronando la sua stagione piú bella con un'ottima Olimpiade. Le ultime dall'infermeria parlano di un Corsano sempre dolorante al ginocchio, mentre Fei continua a migliorare ma il suo rientro resta in dubbio.

Una storia infinita la sfida tra Italia e Brasile lunga 52 anni per un totale di 68 partite, di cui 28 vinte dagli azzurri. La prima gara con il Brasile risale al 9 settembre del 1956 nel Mondiale di Parigi vinta dai brasiliani 3-1. La prima vittoria azzurra (per 3-0) e' arrivata sedici anni dopo l'8 giugno 1972 in un torneo a Sofia. L'ultima gara e' stata giocata il 28 novembre 2006 a Hiroshima nel corso dei Mondiali vinsero i sudamericani 3-0. L'ultima vittoria azzurra risale al 21 giugno 2003 a Brasilia, un 3-0 ottenuto in una gara della fase intercontinentale della World League. Da allora la squadra italiana ha subito dieci sconfitte consecutive.

Alle Olimpiadi Italia e Brasile si sono sfidate gia' sei volte (tra cui la semifinale di Los Angeles 1984 e la finale di Atene 2004), e hanno vinto sempre i verdeoro. Le due sfide di semifinale di domani (l'altra e' Usa-Russia) sono le stesse delle finali di quattro anni fa. Un finale che sembra gia' scritto, ma non sempre la storia si ripete.(ANSA)

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