Pallanuoto, Setterosa fuori tra le lacrime
Azzurre eliminate ai quarti dopo l'oro di Atene
(ANSA) - PECHINO, 17 AGO - La capitana Martina Miceli non
riesce a trattenere le lacrime mentre esce dalla piscina del
Yingdong Natatorium. Per il Setterosa trionfatore di Atene
l'avventura dell'Olimpiade cinese finisce al quarto di
finale perso ai rigori contro l'Olanda. Un boccone amaro da
inghiottire per le azzurre della pallanuoto, che dalle
partite giocate escono imbattute e che avevano mancato per
differenza reti l'accesso diretto alla semifinale.
''Peccato, perche' per molte di noi era l'ultima occasione -
dice la Miceli, 35 anni, una delle reduci del gruppo che
conquisto' l'oro quattro anni fa -. L'avevo detto: qui si
poteva arrivare prime o ottave, questione di un gol fatto o
sbagliato, di un rigore parato''. O magari di una
espulsione, quella di Tania Di Mario, anche lei oro ad
Atene, uscita nel secondo tempo per limite di falli. ''Da
quel momento ci siamo innervosite, e abbiamo commesso troppi
errori'', dice la capitana azzurra.
Ma di errori, pesanti, oggi ce ne sono stati da entrambe le
parti, come dimostra anche l'incapacita' di approfittare
della superiorita' numerica: solo una occasione su 11 e'
stata sfruttata dall'Italia e 2 su 11 dall'Olanda. In
compenso, lo spettacolo e' stato tutto nella tensione che ha
percorso i quattro tempi regolamentari, con l'Italia
costretta ad inseguire per gran parte del tempo. Sotto per
6-8 a 5 minuti dalla fine, le azzurre sono riuscite a
raggiungere le avversarie prima con un gol della Casanova e
poi con un rigore realizzato dalla Valkai a 4 secondi dalla
sirena.
Dopo che i tempi supplementari si erano chiusi con due tiri
da brivido della Van Belkum, sempre pericolosa con la Cabout
e la De Bruijn, la serie dei rigori si e' aperta con il
fatale errore della Valkai. A nulla sono valsi poi i centri
di Bosurgi, Frassinetti e Miceli, perche' non hanno fallito
le olandesi Ban der Ham, Van Belkum, Cabout e Smit.
''Le ragazze sono state bravissime comunque - dice a caldo
il ct Mauro Maugeri - non credo che abbiamo fallito la
missione, non siamo stati schiacciati da nessuno. Usciamo
con due partite vinte e due pareggiate''. Compresa quella di
oggi prima dei rigori. L'Italia, infatti, che nel girone
eliminatorio aveva battuto la Russia e le padrone di casa
cinesi, non ha ottenuto l'accesso diretto alle semifinali
solo a causa della differenza reti con gli Stati Uniti.
Le americane, con le quali le azzurre avevano pareggiato, si
sono ritrovate cosi' automaticamente fra le prime quattro,
mentre l'Italia ha dovuto affrontare un quarto di finale
insidioso, penalizzata anche dai problemi fisici del
centroboa Elisa Casanova, che ha giocato ancora una volta
con una maschera a protezione del naso dopo una forte
contusione subita nella gara con la Russia e con dolori alla
schiena. ''Solo per questo - dice Maugeri - a lei avrei dato
una medaglia d'oro a prescindere dai risultati''.
Ma a lei, che qui a Pechino e' venuta come esordiente
olimpica, non basta il complimento del ct per trattenere la
rabbia. La voce le si spezza mentre cerca di trattenere il
pianto, e sbatte una bottiglietta di plastica sulla
balaustra che la divide dai giornalisti. ''La fortuna, ecco
quello che hanno avuto piu' di noi'', dice. Ma dopo qualche
minuto, piu' calma, ammette: ''Si', loro tirano meglio, ma
mi e' parsa una partita equilibrata. E forse qualche
espulsione in piu' c'e' stata''.
''E' vero - conferma Maugeri - Tania (Di Mario) ci e'
mancata, perche' e' una di quelle giocatrici che ti possono
risolvere la partita. E certo, l'amaro in bocca ci resta,
perche' un'Olimpiade non la giochiamo ogni sei mesi''.
Tania, intanto, e' gia' tornata da tempo negli spogliatoi.
Con chi le chiedeva un commento e' stata secca: ''Parleremo
un'altra volta''. Anche lei era stata tra le trionfatrici di
Atene. E per lei l'avventura cinese si chiude con
un'amarezza in piu'.(ANSA)