Pellegrini si mangia l'oro, non solo colpa mia
Tonfo azzurra, 5/a nei 400 sl: 'Per noi duro gareggiare mattina'
(dell'inviata Alessandra Rotili)(ANSA) - PECHINO, 11 AGO -
Si e' mangiata la medaglia, ma non ha voglia di piangere.
Perche' il flop clamoroso a Pechino dei 400 stile, la gara
in cui appena quattro mesi mesi fa ha compiuto l'impresa da
record, ''non e' solo colpa mia''. Federica Pellegrini
affonda nell'acqua magica, finora solo per gli altri, del
Water Cube cinese, e non si strappa i capelli, piuttosto
accusa: si sente piu' spaesata'' che ''delusa'', anche se la
testa bassa con cui e' sgusciata via dalla piscina dopo il
quinto posto, la dice lunga sull'umore nero.
Ecco allora che decide di scaricare la responsabilita'
della controprestazione sull'inversione oraria delle finali
del nuoto ai Giochi cinesi. ''Per noi e' troppo duro
gareggiare di mattina, sembrera' una scusa banale, ma non
abbiamo mai fatto competizioni: una cosa e' allenarsi, e noi
lo abbiamo fatto, un'altra e' misurarsi con gare vere. Io mi
sono mangiata la medaglia, ho sbagliato la gara ma la colpa
non e' solo mia'': quanto basta per scatenare la polemica.
Gli azzurri non carburano bene al mattino, eppure Alessia
Filippi, ma anche la 4X100 stile uomini al risveglio sono
stati impeccabili. Tra tanto gossip, baci e amore con
Luca Marin sbandierato ai quattro venti, la star del nuoto
italiano, era sicura di arrivare la' dove non le era
riuscito quattro anni fa: all'oro olimpico, perche' nei 400
sl era lei la donna da battere, la piu' veloce sul pianeta.
Invece e' rimasta intrappolata in una gara tattica e lenta,
e di fatto non e' mai stata in corsa, nemmeno per il podio.
Terza solo tra i 200 e i 300 metri. Poi il nulla. E alla
fine lo stupore diventa rabbia, perche' a toccare per prima
e' l'inglese Rebecca Adlington: le e' bastato un 4'03''22
per strappare l'oro virtuale dal collo di Fede. Ma l'azzurra
vale di piu', e lo aveva dimostrando nelle qualificazioni,
con un 4'02''19 - record olimpico - che l'avrebbe fatta
vincere a occhi chiusi. ''La condizione c'e' e si e' visto -
ci tiene a sottolineare - E quanto alla tensione, era
giusta. Come agli europei. Mi dispiace, perche' la medaglia
si prendeva con 4''03''''.
La verita' e' che in acqua non le e' riuscito nulla di
quello che e' capace: la partenza, la bracciata, il ritmo.
Ha fallito tutto, mostrando l'incapacita' a gestire anche
sul piano emotivo la sfida che conta. ''Ho sbagliato gara -
ammette l'azzurra - sono passata troppo lenta e non sono
riuscita a prendere il ritmo''. Sbaglia anche l'americana
Katie Hoff, arrivata a Pechino per fare la versione rosa di
Phelps: si accascia quasi in lacrime sull'acqua, ma almeno
vince l'argento. ''Non capisco cosa mi sia successo,
dobbiamo analizzare tutto - continua Pellegrini - Le
sensazioni durante il riscaldamento erano buone, io non
credo sia stata solo la tensione. La soluzione? Non c'e',
non e' che si possono cambiare le abitudini da un giorno
all'altro. Ora si ricomincia, penso ai 200, gara che sento
piu' mia e che gestisco meglio: sono veloci e il cambio
pomeriggio mattina dovrebbe incidere meno''.
La miccia comunque e' accesa, anche se c'e' chi come
Filippo Magnini, atteso alla sfida dei 100 stile, che
preferisce girare intorno al 'caso'. ''Non voglio polemiche,
troppe cose ci sarebbero da dire - dice - Io mi sento meglio
al mattino, e' un anno che facciamo allenamenti pesanti di
mattina. Quanto a Fede e' peggiorata molto, e' molto tesa''.
Certo non come gli americani, che hanno tarato tutta la
preparazione in vista di Pechino, Trials compresi. ''Loro
si', ma quando mai gli italiani sono stati agevolati in
qualche cosa...'' lancia il sasso il campione del mondo
della velocita'.
La prima carta buona pero' l'Italia la spreca: niente
medaglia e molte polemiche. Non serve neanche a consolare
Pellegrini un altro tonfo, quello della rivale francese,
Laure Manaudou, che fino a un anno fa era la regina della
vasca e del cuore di Luca Marin e oggi e' finita ultima. La
delusione e' troppa. A Fede almeno restano i baci e l'amore
del suo Luca, che, dalla tribuna del Cubo, non l'ha persa un
momento, fotografando bracciata dopo bracciata ogni istante.
E la voglia di rifarsi sui 200. (ANSA)