Tutte le medaglie portano a Roma o quasi, ma sui Giochi del 2024 adesso comincia la partita più lunga. E anche più difficile. L'Italia ha salutato Rio con il sorriso per quanto fatto dagli azzurri e una certezza: è il Lazio come regione, e la Capitale in particolare, la vera fucina di medaglie che ha contribuito in maniera sostanziale ai 28 podi con cui l'Italia team ha eguagliato il bottino di Londra. Ora cala il sipario sull'Olimpiade, la soddisfazione per "la bella figura fatta" lascia spazio all'attesa per la corsa di Roma alla candidatura per il 2024: una marcia che procederebbe spedita verso l'appuntamento del 7 ottobre, quello fissato dal Cio per la consegna del dossier dettagliato, data sulla quale resta il punto interrogativo sul Comune e su quello che deciderà la sindaca Virginia Raggi.
In arrivo c'e' un incontro - indicativamente tra fine mese e i primi di settembre - tra Raggi e il presidente del Coni Giovanni Malagò per sciogliere definitivamente il nodo sulla posizione del Comune; e sarà lo spartiacque per il dentro o fuori. "Ancora qualche settimana e sapremo" ha detto il presidente de Coni, Giovanni Malagò, rispettando la 'tregua' olimpica, quel gentlemen agreement sancito prima della partenza per cui durante Rio si sarebbe taciuto sulla candidatura. "Noi abbiamo fatto tutto quello che si poteva in modo discreto ed elegante, adesso aspettiamo e vediamo cosa succede".
L'assenza annunciata del Comune di Roma ai Giochi non è passata inosservata. Al contrario, la presenza del governo, con il premier Matteo Renzi in avvio dei Giochi, è stato un messaggio arrivato forte e chiaro al Cio, come ha sottolineato Malagò, e anche ai media internazionali. Il Wall Street Journal ha sottolineato la forte accelerazione della candidatura romana. "Roma è in pole" aveva detto il presidente del consiglio.
I numeri, almeno quelli sportivi, a fine Olimpiade parlano proprio in questa direzione: dei nove 'laziali' arrivati sul podio qui in Brasile, sei sono romani. Folta rappresentanza della pallanuoto con la capitana del Setterosa argento Tania Di Maria e Federica Radicchi, del Settebello di bronzo Nicholas Presciutti e Niccolò Gitto, e ancora il judo con Odette Giuffrida e il beach che con Daniele Lupo (in coppia con Paolo Nicolai) ha portato il volley da spiaggia all'argento olimpico.
La convinzione della delegazione azzurra di rientro in Italia è che questo dato, il lavoro fatto finora da Roma 2024, la vetrina di Casa Italia, il plauso dei membri Cio, renderebbero il progetto olimpico assolutamente competitivo nei confronti pure di avversarie temibili come Los Angeles, Parigi e Budapest.
Ma il nodo politico è la strettoia sulla candidatura: con la Raggi c'è stato solo un incontro prima che venisse eletta sindaca e l'unica cosa che ripetono dal Comune è che "ora ci sono altre priorità". Gli incontri con il vicesindaco Daniele Frongia non hanno portato a soluzioni, e a livello nazionale i 5 stelle spingono per chiudere la partita subito. L'ok del Comune è determinante per la candidatura: il dossier che dovrebbe essere consegnato al Cio con finanziamenti, governance e tutti i dettagli deve essere firmato dal sindaco. Roma foraggia lo sport olimpico, torna dal Brasile con tanti campioni e continua a sperare di poter vincere ancora una gara, quella per Roma 2024.
