DIRETTA GIOCHI OLIMPICI

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6 6 1

Basile spaccone d'oro, sua la medaglia numero 200

"Ippon mai provato e ho vinto", festa per lo judo azzurro

Francesco Loscalzo

La foto sul profilo twitter l'ha cambiata poco dopo il trionfo, scegliendone una che lo immortala sul podio di Rio mentre "addenta" la medaglia d'oro conquistata nel judo 66 kg. Nel 2016, un ragazzo di 22 anni gia' piccola stella dei social fa così. Ma da qualche ora Fabio Basile non è più un ragazzo come gli altri: è stato il primo azzurro a salire sul gradino più alto del podio dei Giochi a cinque cerchi brasiliani, adesso è e per sempre sarà un campione olimpico. "Pensate, quella mossa che mi ha regalato la gioia della vittoria con un ippon non l'avevo mai provata in allenamento: mi e' venuta così...".

Spiritoso, sfrontato, faccia che già strizza l'occhio a cinema e tv, addominali scolpiti e messi in mostra sul tatami e in rete, si fa fatica a credergli quando, quasi con timidezza, il caporal maggiore dell'Esercito dice: "Sono un solitario". Racconta di aver preparato la gara della sua vita "praticamente da solo. Da diversi giorni ero concentrato solo su me stesso. Ho parlato un po' con la mia fidanzata Sofia, con il mio migliore amico Antonio e i miei genitori. Ma avevo una strana sensazione". Una sensazione che, sul tatami, si è trasformata in una prestazione incredibile che gli ha permesso di salire sull'Olimpo del judo.

"Sono stati 25 minuti, cinque minuti per combattimento, in cui mi sono sfogato. Non ho pensato a nulla, ho pensato solo a 'menare'. Avevo deciso di dare tutta la mia vita in quei momenti". E così la finale contro il coreano An Baul è stato un trionfo, consumato in pochi secondi grazie a un ippon "mai provato", una "mossa" che fa già parte della storia dell'Italia alle Olimpiadi. Anche perché quello conquistato da Basile è stato il duecentesimo oro degli azzurri alle Olimpiadi estive: "No, non ci avevo pensato - ammette - ma ora che è successo posso dirlo: 'Che culo!".

Non è invece questione di fortuna l'ultima fase della giovane vita dell'atleta piemontese. "Fino a pochi mesi fa - diventa di colpo serio - nessuno credeva in me. Non ero tra quelli che dovevano andare a Rio, ma io alle Olimpiadi brasiliane ci volevo essere perché sapevo di poter ottenere un grande risultato". Così Basile ha conquistato quel "pass" che sembrava dovesse andare al più esperto Elio Verde. "Se sono qui a festeggiare - sottolinea - non devo ringraziare nessuno al di fuori del mio coach, della mia famiglia, della mia fidanzata e dei miei amici". Gli amici, quelli "veri", quelli che lui ha visto piangere al momento dell'inno di Mameli. E che poi, insieme a lui, e agli altri medagliati azzurri di una straordinaria domenica d'agosto hanno fatto festa a Casa Italia.

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