DIRETTA GIOCHI OLIMPICI

Nazione

Stati Uniti

46 37 38

Regno Unito

27 23 17

Cina

26 18 26
Nazione

Russia

19 18 19

Germania

17 10 15

Giappone

12 8 21
Nazione

Francia

10 18 14

Rep. di Corea

9 3 9

Italia

8 12 8
Nazione

Australia

8 11 10

Paesi Bassi

8 7 4

Ungheria

8 3 4
Nazione

Brasile

7 6 6

Spagna

7 4 6

Kenya

6 6 1

Calcio: Brasile medaglia d'oro, Germania battuta ai rigori

Decide un penalty di Neymar. Tempi regolamentari e supplementari erano finiti 1-1 con i gol di Neymar su punizione e pari di Meyer.

Redazione ANSA

E' una notte magica questa di Rio de Janeiro e al Maracanà piangono tutti, in campo e sugli spalti. Nessuno vuole più andare via, il fantasma della Germania è stato esorcizzato, e la grande paura scacciata via dopo una finale ad alta tensione e soffertissima. Non sarà forse il riscatto di un7-1 che rimane nella storia, ma vincere un'Olimpiade, e un titolo mai conquistato prima, fa esplodere di gioia i cuori di questa gente già incline di suo alla 'paixao'. Il Brasile conquista il suo primo oro olimpico in quel 'futebol' che ama così tanto e Neymar, il suo nuovo Rei che ha trasformato il rigore decisivo, scoppia in un pianto a dirotto dopo aver segnato. Ha tenuto col fiato sospeso duecento milioni di connazionali, poi ha dato loro una gioia immensa e rimane a singhiozzare sdraiato sul campo, messo Ko da un'emozione troppo forte.

Quasi soffocano per le lacrime anche Rafinha e Felipe Anderson, mentre l'altro match winner di questa finale, il portiere Weverton, spiega 'a caldo', e con la faccia seria, che "è stato tutto merito di Dio, lui ha voluto che io parassi il penalty dei tedeschi (di Petersen ndr) e poi ha scelto Neymar per quello decisivo". Weverton è l'eroe dell'ultimo momento, convocato appena tre giorni prima dell'inizio dell'Olimpiade al posto dell'infortunato fuoriquota Renato Prass. E mai scelta fu più azzeccata: il ct Rogerio Micale, un altro che adesso piange e poi ringrazia Dio dai microfoni televisivi, lo ha scelto proprio per l'abilità nel parare i rigori, ed era quindi scritto nel destino che, assieme a Neymar il Prescelto, fosse questo semisconosciuto estremo difensore a dare il titolo tanto desiderato a questo paese dove ora comincia un altro Carnevale, nel segno della medaglia n.17 dki Rio 2016, la più desiderata. In tanti adesso urlano che "questo 20 agosto è un giorno da ricordare per sempre".

Dai microfoni da commentatori tv si commuovono Casagrande e Ronaldo Fenomeno, ed è festa a Leblon dove stanno i ricchi e nella favela di Rocinha che lo guarda dall'alto. E' gioia e lacrime ovunque, perchè il Brasile anche se dal dischetto torna vincente e ricomincia a credere nella favola del 'futebol arte'. La Germania, più squadra ma con meno talento, recrimina sulla traversa colpita da Brandt dopo appena dieci minuti e poi su quella di S. Bender al 35', dopo che Neymar aveva portato in vantaggio il Brasile al 27', con una punizione simile alle tante segnate al Maracanà dal Maestro Zico. La rete nella ripresa di Meyer, con un bel destro su cross dalla destra aveva gelato il tempo carioca, poi la partita era continuata sul filo dell'equilibrio e della grande tensione, con pochi spazi a disposizione e un bel tiro 'a giro' di Neymar al 78' finito fuori di un soffio. Il numero 10 si era messo nelle mani nei capelli ma aveva subito scacciato i cattivi pensieri: era destino che, dopo i supplementari ricchi di errori e poca lucidità, l'uomo del destino fosse lui. E adesso qui tutti cantano "O campeao voltou", il campione è tornato, mentre c'è chi titola "Il paese del futebol" per le edizioni straordinarie. E' felicità e lacrime ovunque, perfino tra qualcuno di coloro che fino a ieri non volevano l'Olimpiade a Rio.

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