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Tas dà ragione a Klishina, gareggia

Accolto ricorso, domani in pedana per qualifiche salto in lungo

Redazione ANSA RIO

Darya Klishina potrà gareggiare ai Giochi di Rio. Lo ha deciso oggi il Tas che ha bocciato la decisione presa pochi giorni fa dalla IAAF e deciso di riammettere l'atleta, l'unica russa ammessa a partecipare a una competizione di atletica ai Giochi dopo lo scandalo del 'doping'. La Klishina potrà così partecipare alle qualificazioni nel salto in lungo, in programma domani, ed eventualmente alla finel di mercoledì.

Era stata l'unica atletica Mosca ammessa - Strano il destino della bionda e longilinea atleta classe '91, che prima che iniziassero le Olimpiadi era il volto pulito dello sport russo e ora si ritrova a non poter più saltare. Bionda, occhi chiari, fisico statuario, bellezza tipica delle ragazze russe, oltre ad essere un'atleta, è anche una modella. Quando il 10 luglio ha scritto un post su Facebook per ringraziare la Iaaf per averla ammessa ai Giochi olimpici in Brasile come atleta indipendente, non pensava che le sarebbe costato il marchio di traditrice e "nemica del popolo". La Klishina aveva fatto domanda alla Iaaf dopo l'esclusione in massa della squadra di atletica russa a seguito dello scandalo doping, ottenendo la dispensa dopo che la federazione internazionale aveva respinto 67 domande di altrettanti atleti russi. La ragione addotta dalla Iaaf è che la Klishina vive e si allena negli Stati Uniti, e quindi lo scandalo dei controlli antidoping in Russia non poteve coinvolgerla. Ma questo si è rivelato anche il peccato capitale che le è costato il marchio d'infamia, non tanto per aver deciso di competere senza la sua bandiera, quanto al fatto di poterlo fare perché residente in Usa. Qualcosa di difficilmente perdonabile nella nuova Russia di Putin. Oggi però l'annuncio della sospensione per bocca del presidente della Federatletica russa, Dmitri Shliakhtin, che ha raccontato come la Iaaf avrebbe preso la decisione dopo aver "ripreso in considerazione" il rapporto McLaren per conto della Wada sul doping di Stato in Russia. Inevitabile è arrivata l'impugnazione della stessa Klishina, e il Tas ha già confermato che la saltatrice in lungo ha presentato ricorso. Una decisione che arriva in extremis da parte della Iaaf - le federazioni avevano ricevuto l'incarico di decidere caso per caso direttamente dal Cio - che ha deciso di pronunciarsi soltanto 4 giorni prima che l'atleta scendesse in pedana: il via alle qualificazioni del salto in lungo è previsto infatti per martedì 16 agosto. "Ci sono rapporti contraddittori ma abbiamo conferma da fonti a Rio che Daria Klishina e' stata bandita all'ultimo momento", ha aggiunto il presidente russo. "E' una cinica presa in giro dell'atleta da parte della Federatletica mondiale", ha subito tuonato il numero 1 del Comitato olimpico russo, Aleksandr Zhukov. Secondo quanto riportato dal giornale russo 'Sovetski Sport', il 6 agosto la commissione Iaaf che si occupa di doping ha deciso di esaminare ancora una volta le informazioni ricevute dall'autore del rapporto della Commissione indipendente della Wada Richard McLaren, in particolare la parte che parla di Daria Klishina. Come risultato, la commissione Iaaf ha deciso di riesaminare la decisione assunta che permetteva all'atleta russa di competere presa il 9 luglio. La Federazione internazionale ha proposto a Klishina di fornire delle spiegazioni, puntualmente arrivate prima dell'8 agosto. Sempre stando al quotidiano sportivo russo, due giorni dopo, il 10 agosto, la commissione antidoping Iaaf ha deciso di escludere la saltatrice in lungo dai Giochi olimpici, mandando all'atleta la notifica con le ragioni della decisione (il 12). Oggi, 13 agosto, Daria Klishina ha presentato ricorso al Tas per inseguire ancora quel sogno olimpico che la federazione internazionale in extremis ha deciso di negarle.
   

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