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17 agosto, 09:45Foto
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Rio 2016: Shaune Miller, vittoria con tuffo al fotofinish

Dice di non ricordare nulla di quella frazione di secondo. Un black out, la caduta, l'oro. Shaunae Miller la gloria olimpica a Rio se l'è presa così, a faccia per terra: un finale singolare, decisamente inconsueto, ma non fuori dalle regole. Certo è che il tuffo dell'atleta delle Bahamas sul traguardo dei 400 metri ha sorpreso e fatto discutere. La 22enne di Nassau, 1,85 m di muscoli cesellati, un argento mondiale in bacheca, voleva vincere e basta. E per farlo bisognava battere la grande favorita, quella Allyson Felix, tra le più grandi di sempre e non solo dello sport americano.

Quando la bahamense nel rettilineo finale ha sentito che la Felix dalla corsia 4 stava rientrando minacciosamente si è tuffata: un volo preciso, quasi composto, che l'ha proiettata oltre la linea d'arrivo. Il fotofinish dirà 49''44 Muller, 49''51 l'americana e medaglia d'argento. La neo campionessa olimpica è rimasta ad ansimare a terra per oltre sette minuti, tra lo choc, l'attesa in silenzio di tutti, il suo pianto che si è trasformato presto però in gioia: quando sul tabellone è comparso "the winner is...". "Non so cosa sia successo, ho un vuoto nella mente - ha raccontato l'atleta - l'unica cosa a cui ho pensato è stata la medaglia d'oro. E mi sono ritrovata per terra e non sapevo ancora se avevo vinto". Poi dice di aver sentito dalla tribuna la mamma gridare e ha capito che sì, la missione era compiuta, l'oro il suo. Arrivato non senza lo stupore dello stadio Engenhao: meno quello delle sue rivali che conoscono la norma (il tuffo è ammesso se effettuato a 1.20 metri dalla linea del traguardo).

Tutti i velocisti la conoscono, ma certo pochi la usano. Un 'trucco' consentito e che Miller, nonostante la giovane età, è stata brava a mettere in atto: certo il suo volo d'angelo ha scatenato tra ironia e rabbia i social, ma anche i media. "Ha usato tutti gli strumenti che aveva a disposizione per lasciarsi dietro la Felix" i commenti, che parlano di uno stratagemma poco ortodosso per andare a vincere una finale olimpica. La parola che ricorre di più è 'tuffo', perché questo è il gesto atletico, che fissa per sempre il traguardo della Miller. Non la falcata che oltrepassa la linea, ma il busto che scivola verso l'oro. Lei ha spento la mente, dice, oltre l'ostacolo non ha messo il cuore ma la faccia. E' sdrucciolata sulla pista un po' umida, qualche livido, un paio di escoriazioni. Ma come malignano molti le ferite guariscono, le medaglie restano.

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