(ANSA) - TRIESTE, 26 AGO - Si prevede una produzione in calo
del 10-12%, ma con una "qualità molto buona", nei 21.000 ettari
di vigneti della Slovenia dove da alcuni giorni è cominciata la
vendemmia, secondo la previsione di Ivan Persolja, presidente
dei sommelier sloveni.
"Dobbiamo ringraziare per l'uva che è rimasta sulle viti:
sarà grande - dice Ales Kristancic, il produttore del Collio
sloveno inserito da Wine&Spirits, con la sua cantina "Movia",
fra i cento migliori produttori del mondo - Sulle nostre colline
vendemmieremo tanto di meno, ma al 100% sarà un'annata da
ricordare".
"Noi e le viti - aggiunge, mentre al "Park Wine Party" di
Nova Gorica (Slovenia) si stappa, rigorosamente "sotto'acqua",
una delle sue bottiglie di "Puro rosè" del 2006 - abbiamo
sofferto tanto: prima le gelate, poi due tempeste estive di
grandine. Ma abbiamo la pelle dura, come l'uva... e se l'uva ha
la pelle dura, il vino viene buono. Viene un gran vino".
La conferma di un'annata di qualità arriva da un altro grande
dell'enologia slovena, Marjan Simcic, che con il suo "Sauvignon
Opoka" è da anni al vertice delle graduatorie mondiali dei vini
bianchi. "La brina in aprile, la grandine ad agosto: abbiamo
perso un quarto della produzione dei nostri venti ettari, ma
l'annata sarà molto buona. Il Sauvignon dei record? Non dico
nulla; l'uva è ancora sulle piante. E' presto per fare
previsioni".
Calo della produzione ancora maggiore nelle vigne dell'Istria
slovena. "Almeno un 30%, per il caldo eccessivo. I grappoli sono
sani, ma faremo poco mosto", spiega Matej Korenika, di Isola,
che al Park Wine Party ha scelto di portare due Malvasie appena
imbottigliate, che metterà sul mercato solo fra qualche mese.
D'altra parte è questo l'obiettivo della manifestazione
organizzata da Hit Casinos: presentare le eccellenze enologiche
del Collio sloveno, della Valle del Vipacco, del Carso e
dell'Istria slovena all'inizio della vendemmia, tentando di fare
le prime previsioni sul "vino che verrà" dall'uva che si sta
cominciando a raccogliere. All'edizione 2017 di Park Wine Party,
insieme agli chef emergenti, come Tadej Jug, hanno partecipato
18 cantine con 60 etichette, fra le quali il "Bjana Brut Rosé"
di Dobrovo, appena insignito della medaglia di platino al
Decanter World Wine Awards svoltosi a Londra, a conferma di
"un'enologia che negli ultimi venti anni é cresciuta tantissimo
e che - conclude il presidente degli 877 sommelier sloveni,
Persolja - continuerà ancora a crescere sul terreno della
qualità". (ANSA).