AQUILEIA (UDINE) - Due sono gli appuntamenti che caratterizzano Aquileia d'estate: la rievocazione storica Tempora e l'Aquileia film festival, ovvero il festival del cinema archeologico. Entrambe patrocinate dalla Fondazione Aquileia, Tempora è una rievocazione sulle origini della città, quest'anno in programma dal 15 al 17 giugno. Vi si scontrano - per tre giorni - i celtici indigeni con i romani giunti dalla capitale per insediarsi nell'area e proteggere i commerci di Roma verso il Nord e l'Est Europa. In quei giorni Aquileia viene percorsa da orde di guerrieri celtici (i figuranti sono alcune migliaia provenienti da tutta Italia e da diversi paesi europei) che si oppongono per le vie della città alle ordinate falangi romane. Si assiste a combattimenti corpo a corpo, ma anche ad assalti a forti per finire poi con le disfide tra gladiatori. Decisamente più tranquillo e meno rumoroso il festival del cinema archeologico che in questi anni ha portato ad Aquileia, tra gli altri, i divulgatori Valerio Massimo Manfredi, Piero Angela, Roberto Giacobbo e altri. L'edizione 2018 è in programma dal 24 al 27 luglio prossimi con, fra gli altri, i lungometraggi 'Caravaggio, l'anima e il sangue' per la regia di Jesus Garces Lambert; 'Mesopotamia, una civiltà dimenticata' del regista francese Yann Coquart; 'Indagini archeologiche. Persepoli, il paradiso persiano' di Angès Molia; 'La fortuna degli Etruschi' di Marzia Marzolla e Matteo Bardelli e 'Storia dalla sabbia. La Libia di Antonino Di Vita' di Lorenzo Daniele. Il pubblico, al termine della quattro giorni, decide il lungometraggio cui va il premio Aquileia con una votazione a scrutinio segreto. Si tratta di un avvenimento importante perché è anche così che la cultura di nicchia si fa cultura di massa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA