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Libri: "Diario di una schiappa" in latino dello staff del Papa

Libri: "Diario di una schiappa" in latino dello staff del Papa

Francesco primo pontefice a usare abitualmente Pc e Tablet

13 settembre 2016, 16:43

Redazione ANSA

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   (di Lorenzo Padovan)
   PORDENONE - Lavora nell'unico ufficio al mondo dove si parla in latino da mattina a sera, pause-caffè comprese. E' uno dei responsabili dell'edizione in latino del profilo Twitter del Papa - che ad oggi conta 672 mila follower - e adesso è anche l'acclamato traduttore di uno dei successi planetari per ragazzi, "Diario di una schiappa". Si tratta di Monsignor Daniel Gallagher, protagonista della mattinata di apertura del festival Pordenonelegge, al via domani.

Come si dice “schiappa” in latino? Per il sacerdote, che lavora nell'Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato vaticana, la traduzione è 'ineptus puer'. L'edizione latina del successo di Jeff Kinney permette di scoprire le avventure narrate da Greg (anzi Gregorius!) nella lingua di Cicerone.

"Studiavo microbiologia negli Usa - ricorda Padre Gallagher rispetto al suo "colpo di fulmine" per il latino - quando ho capito che avrei potuto approfondire alcune temi scientifici in questa lingua non più utilizzata correntemente, ma dalla letteratura vastissima. E' stato amore a prima vista".

Lo stesso sentimento che si augura di poter trasmettere ai giovani con l'edizione latina del best-seller. "Sono davvero felice che i giovani possano incontrare la lingua dei romani e della Chiesa leggendo questa pubblicazione che nel suo segmento è ormai un classico. Appena ultimata la traduzione, ho dato la prima copia al Santo Padre, latinista straordinario, che ha apprezzato anche il messaggio del libro, una sorta di "Vangelo della riconciliazione", che Francesco ha colto prima di tutti".

Le difficoltà maggiori nelle traduzioni hanno riguardato i termini delle nuove tecnologie: "Serve fare il classico giro di parole: per il telefono, ad esempio, si parla di strumento utile a colloquiare con persone che si trovano a notevole distanza e il gioco è fatto". A proposito del Papa: quale è il suo atteggiamento nei confronti delle nuove tecnologie? "Da quanto mi riferiscono i suoi collaboratori più stretti è il primo Pontefice che usa direttamente Pc e Tablet. Anche Giovanni Paolo II e Benedetto XVI ne avevano l'abilità d'utilizzo, mentre Francesco non esita a cimentarsi di persona. I suoi tweet sono invece il frutto di un lavoro di squadra. I suoi collaboratori analizzano le omelie e scelgono dei passaggi che si possano riassumere in 140 caratteri, ma la decisione finale su cosa pubblicare la prende direttamente il Pontefice. Per quanto ci riguarda, nella traduzione in latino possiamo ispirarci a Virgilio, Ovidio, Catullo e Terenzio e il risultato ci riempie sempre di soddisfazione".

A Pordenonelegge, Monsignor Gallagher lancerà un messaggio di fratellanza nel segno del libro: "Quando si tratta di una lingua straniera e antica non bisogna avere paura ed abbattersi al primo ostacolo. Dopo alcuni minuti di difficoltà prevarranno la curiosità per aver imparato termini nuovi e la soddisfazione di aver appreso concetti espressi in maniera inusuale rispetto al nostro punto di vista. La lettura ci consente di avvicinarci alle persone come amici, siano esse nostre contemporanee o abbiano vissuto 500 o 1000 anni fa"

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