"Ci picchiano da mezzogiorno alle 10
di sera. Temo che non resterò in vita. Dire che sono
terrorizzata non basta a esprimere ciò che provo". Sono le prime
righe del racconto della prigionia di Sepideh Gholian, giovane
reporter e attivista iraniana arrestata nel 2018 mentre seguiva
in veste di giornalista lo sciopero dei lavoratori della
raffineria di zucchero Haft Tappeh. I suoi diari, già pubblicati
in persiano e inglese, usciranno ora in italiano grazie a un
progetto editoriale condiviso dall'associazione "Librerie in
Comune" di Udine e dal il festival Vicino/lontano, in programma
nel capoluogo friulano dal 1 al 4 luglio.
Il progetto ha ottenuto il patrocinio di Amnesty
International Italia. Attualmente rinchiusa nel carcere di
Bushehr, Sepideh Gholian nella primavera dello scorso anno era
riuscita a scrivere e far circolare le sue memorie della
prigionia, finendo sotto processo anche per "diffusione di
propaganda e falsità". La pubblicazione, che uscirà per Gaspari
Editore con la prefazione di Emanuele Russo, presidente di
Amnesty International Italia, sarà sostenuta con un crowdfunding
sulla piattaforma ideaginger.it. I promotori puntano a
presentare il volume in anteprima nazionale il 1 luglio a
Vicino/lontano.
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