E' di 50 persone denunciate e 553
reperti sequestrati, per un valore complessivo di quasi 700 mila
euro principalmente afferenti alle opere d'arte false tolte dal
mercato, il bilancio dell'attività operativa 2020 dei
Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Udine,
operativo in Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
L'attività ha registrato anche un generale incremento con
l'esecuzione di 14 sopralluoghi per
l'accertamento dello stato di sicurezza di musei, biblioteche ed
archivi, 56 controlli ad aree archeologiche marine e terrestri
(+9,8%), siti Unesco in primis, 304 verifiche in aree con
vincoli paesaggistici e monumentali (+230%). In leggero calo i
controlli ad esercizi antiquariali e commerciali effettuati
soltanto on-line (139 pari al -10,9%) e a mercati e fiere
antiquariali, quasi del tutto annullate o rinviate (34 pari
-30,6%), a causa delle chiusure forzate per l'emergenza Covid.
Tra i reperti, sequestrati nel corso di 26 perquisizioni
locali (+73%), si contano 243 beni antiquariali, archivistici e
librari e 310 archeologici (+208%). I falsi sequestrati sono
stati 23 (+27%), quasi tutti afferenti all'arte pittorica
contemporanea. L'azione di contenimento dei reati commessi in
danno del patrimonio culturale ha consentito di limitare i furti
relativi allo specifico settore che ammontano a 5 in Friuli
Venezia Giulia (-29%) e 2 in Trentino Alto Adige (-83%). I reati
commessi in danno del paesaggio sono stati 2 (-66%), di limitata
entità e repressi.
I Carabinieri del Nucleo TPC di Udine hanno restituito ai
proprietari beni sequestrati nell'ambito di indagini chiuse con
esito favorevole dei procedimenti penali. Tra questi un
bronzetto del II secolo a.C. riportato al Museo Nazionale
Etrusco di Chiuso (Siena), un dipinto del maestro Giulio
Carpioni restituito all'Accademia di Belle Arti di Napoli e una
statua mesopotamica del IV secolo a.C. resa all'Ambasciata della
Repubblica dell'Iraq a Roma.
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