(ANSA) - TRIESTE, 07 APR - Sono stati superati in Friuli
Venezia Giulia i 100 mila contagi da Covid-19. Le 286 nuove
positività registrate oggi dalla Regione portano infatti il
numero dei casi totali a 100.016. Il primo contagio era stato
registrato a Gorizia il 29 febbraio 2020.
Nelle ultime 24 ore su 4.306 tamponi molecolari sono stati
rilevati 166 casi con una percentuale di positività del 3,85%.
Sono inoltre 2.960 i test rapidi antigenici realizzati, dai
quali sono stati rilevati 120 casi (4,05%). I decessi registrati
sono 19, a cui se ne aggiungono tre pregressi. I ricoveri nelle
terapie intensive scendono a 79 (-2) e calano anche i ricoveri
negli altri reparti, 584 (-20).
Prosegue la campagna vaccinale, con l'annuncio da parte della
Regione dell'apertura di un nuovo centro a Tarvisio sabato 17
aprile. Ma l'andamento delle prenotazioni della fascia d'età
70-80 anni preoccupa il presidente del Fvg, Massimiliano
Fedriga. Su AstraZeneca - ha affermato ai microfoni di Radio 24
in attesa del pronunciamento dell'Ema - "bisogna essere chiari:
effetti avversi al vaccino sulle persone over 60 non ce ne sono
stati. Qui rischiamo di avere vaccini che non riusciamo a
inoculare perché la gente non vuole farseli inoculare". In Fvg
"purtroppo per quanto riguarda la fascia 70-80 anni abbiamo
un'adesione del 50%".
Oggi intanto sono rientrati in classe circa 90 mila alunni,
compresi i bambini iscritti ai servizi per l'infanzia (0-3
anni). Sui banchi sono tornati gli studenti fino alla prima
media, come previsto per le regioni in zona rossa. Un
monitoraggio avviato dell'Ufficio scolastico regionale del Fvg e
presentato alla VI Commissione consiliare ha messo in evidenza
che la "maggior parte" delle scuole secondarie di secondo grado
del Fvg (48,28%) non rileva differenze negli esiti
dell'apprendimento degli studenti dopo il ricorso alla didattica
a distanza a causa dell'emergenza Covid. Ma "una percentuale
piuttosto significativa evidenzia un peggioramento" (17,24%).
Dato "tuttavia controbilanciato" da un 22,41% di istituti
secondo i quali l'apprendimento è invece migliorato.
Nuovi passi in avanti infine nella lotta al covid. Uno studio
pubblicato oggi su Nature dimostra che un farmaco
antiparassitario usato da più di 50 anni per le infezioni
intestinali, la niclosamide, è in grado di bloccare il danno
polmonare causato da Covid-19, ovvero gli effetti dannosi che la
proteina Spike di Sars-CoV-2 causa alle cellule. Lo studio è
stato condotto da un gruppo di ricercatori di King's College
London, Università di Trieste e Centro di Ingegneria Genetica e
Biotecnologie (Icgeb) di Trieste, che ha identificato il
meccanismo che porta alla fusione delle cellule infettate con
Sars-Cov-2 e successivamente il farmaco che blocca il processo.
(ANSA).