Il bacino portuale di Monfalcone
(Gorizia) e tre motopontoni impegnati nei lavori di dragaggio
dell'area, stimata in circa 300 mila metri quadri, sono stati
posti sotto sequestro oggi dai Carabinieri del Noe di Udine
nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Gorizia che
ipotizza reati ambientali. Quattro persone, due interne alla
Società con sede in provincia di Pordenone, aggiudicataria dei
lavori di manutenzione dei fondali del porto, e due con mansioni
direttive rispettivamente dell'Azienda Speciale Porto e della
Regione Friuli Venezia Giulia, sono state denunciate
all'autorità giudiziaria. L'utilizzo dello specchio d'acqua
portuale è garantito per i normali traffici portuali. L'ipotesi
è che sia stata svolta un'attività di dragaggio fanghi per una
volumetria di circa 110 mila metricubi senza la prescritta
autorizzazione, mascherandola come manutenzione fondali. Inoltre
i sedimenti non avrebbero potuto essere refluiti nuovamente in
mare ma avrebbero dovuto essere collocati nelle casse di
colmata.
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