Il porto di Trieste continua a
investire nel settore della progettazione europea, con un budget
di 24,7 milioni di euro, finanziato con fondi Ue, e 15 nuovi
progetti attivati nell'ultimo biennio. L'ultimo nato si chiama
"Smartlogi", Logistica transfrontaliera sostenibile e
intelligente, e riguarda l'innovazione tecnologica al servizio
dell'intermodalità, che vede capofila l'Autorità di Sistema
Portuale del Mare Adriatico Orientale.
Il progetto, che avrà una durata di 24 mesi e un budget di
circa 1,3 milioni, è co-finanziato dal Programma di Cooperazione
Transfrontaliera Italia-Austria ed è sviluppato in
collaborazione con l'interporto di Fürnitz, l'Università di
Klagenfurt, il Gect "Senza Confini", la Regione Veneto,
l'Università Iuav di Venezia ed Eurac.
La finalità sarà quella di potenziare la cooperazione sia sul
piano operativo che istituzionale, riguardante le opzioni
sostenibili del trasporto intermodale, al fine di diminuirne
l'impatto sull'ambiente in termini di emissioni di gas
inquinanti, CO2 e rumore sull'arco alpino, lungo l'asse del
Brennero e quello di Tarvisio. In particolare, il Porto di
Trieste e il terminal austriaco di Fürnitz (Villach) adotteranno
una soluzione tecnologica condivisa per lo scambio di dati in
tempo reale, in modo da rendere il trasporto ferroviario delle
merci più conveniente ed efficiente. Infine, sarà sviluppata una
strategia replicabile anche in altri territori transfrontalieri.
Per il presidente dell'Authority, Zeno D'Agostino, "Smartlogi
è particolarmente importante perché è il primo di una nuova
serie di progetti focalizzati sullo studio di soluzioni
innovative nel settore intermodale. Ambito in cui il porto di
Trieste è protagonista a livello nazionale, non solo per le
performance conseguite in termini di traffico, ma anche sul
fronte degli investimenti e delle politiche di rilancio future
che vedono nella ferrovia il perno dello sviluppo logistico
dello scalo".
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