Nel corso dei lavori di riatto
del Campanile di San Giorgio, uno dei simboli della città di
Pordenone, sono stati segati i piedi alla statua che svetta
sulla sommità del luogo di culto. Una decisione che non è andata
giù alla Soprintendenza regionale ai beni artistici, che ha
presentato un esposto in Procura ritenendo che sia stato
alterato l'assetto scultore e strutturale.
Ne dà notizia oggi il Gazzettino. Secondo quanto si è appreso
dal comitato di cittadini che si sta occupando dei lavori di
manutenzione straordinaria, non sarebbe stato possibile spostare
la statua - alta sei metri e dal peso di 650 chilogrammi - senza
il taglio netto dei piedi, poiché il manufatto era corroso e la
permanenza sul campanile poteva comportare gravi rischi di
crollo imminente.
La stessa Soprintendenza - ha riferito il comitato - era
stata invitata a presenziare alle fasi di trasloco della statua,
che ora giace in un magazzino in attesa del restauro, ma avrebbe
declinato l'invito.
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