Un'area di 62 ettari da dividere
in cinque aree e da sviluppare in tre fasi, a partire dal 2018
al 2029. È la linea guida per il recupero e il riuso del Porto
Vecchio di Trieste presentata oggi da Ernst & Young alla
centrale idrodinamica del capoluogo del Friuli Venezia Giulia.
Il partner di E&Y Antonio Bassanino e il senior manager Pietro
Sepe hanno illustrato alla città le linee guida del piano
strategico, nato da una ricerca avviata nel marzo 2016.
Lo studio propone di dividere l'area in cinque ambiti: quello
'leisure e intrattenimento' è il più esteso e per E&Y è
fondamentale per la "rigenerazione dell'intera area". Il secondo
è l'ambito nautico, più focalizzato e improntato al
potenziamento del traffico passeggeri. C'è poi un'area multi
servizi, volta ad essere fruibile h24. Il quarto ambito è
'ricerca e formazione', volto a valorizzare il carattere di
Trieste come città scientifica. L'ultimo ambito, infine, è a
carattere congressuale.
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