"Sono 2.500 i bimbi yazidi rapiti
dall'Isis e ancora prigionieri. Molti vengono impiegati come
schiavi, schiavi sessuali oppure addestrati per combattere,
tanti vengono venduti anche più volte, come in un mercato.
L'Europa può fare molto per la causa yazida, per dare voce al
massacro e proteggere la comunità da nuove violenze, creando
anche aree protette dove possa vivere". E' la testimonianza di
Lamiya Aji Bashar, giovane yazida vincitrice, insieme con la
coetanea Nadia Murad, del Premio Sakharov 2016 assegnato loro
dal Parlamento europeo, ospite oggi della Fondazione Luchetta
Ota D'Angelo Hrovatin, che si occupa di bimbi con gravi
problemi, in un incontro organizzato dal Premio Luchetta.
Lamiya, prigioniera delle forze Isis per anni, venduta più
volte e riuscita infine a fuggire ma riportando ferite al volto
causate da una mina che l'hanno parzialmente sfigurata, da
quando ha vinto il premio ha "accresciuto il suo impegno per
aiutare i bimbi yazidi".
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