La realtà virtuale aiuta a far luce
sui meccanismi dell'altruismo.
In un esperimento condotto dai ricercatori della Sissa di
Trieste si è visto che le persone capaci di fare scelte che
possono mettere in pericolo anche la propria vita, sono quelle
capaci di maggior empatia, e che il loro cervello ha l'area
legata all'elaborazione delle emozioni sociali di dimensioni
maggiori. Lo studio è pubblicato sulla rivista Neuropsychologia.
Nella ricerca 80 volontari, "immersi" nella realtà virtuale,
avevano di fronte un edificio in fiamme da evacuare in fretta, e
dovevano decidere se mettersi in salvo o aiutare una persona
ferita.
"Studiare l'altruismo con esperimenti di laboratorio è
piuttosto complicato. E' molto difficile, se non impossibile,
riprodurre delle situazioni in modo realistico", spiega Giorgia
Silani, responsabile della ricerca. Da qui la scelta di
adoperare la realtà virtuale, con segnali visivi e sonori per
aumentare il realismo della situazione, la sensazione di ansia e
pericolo.
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