Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Uccide moglie e figlia: omicida, ho fatto male più grande

Uccide moglie e figlia

Uccide moglie e figlia: omicida, ho fatto male più grande

Dichiarazioni spontanee di Lahmar davanti Gup Pordenone

28 ottobre 2016, 12:09

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) PORDENONE, 28 OTT - "La mia colpa è grande. Ho fatto il male più grande che un padre può fare. Un padre deve dare la vita, non toglierla. Ma la mia testa non era la mia testa e le mie mani non erano le mie mani": sono le dichiarazioni spontanee rese stamani in tribunale a Pordenone da Abdelhadi Lahmar, cittadino marocchino di 40 anni che il 15 aprile 2015 uccise moglie e figlia di 6 anni a colpi di accetta. "La punizione della legge non sarà mai grande come la punizione che mi danno il mio dolore e la disperazione di aver fatto questo. Anche se mi dicessero che devo morire -ha aggiunto - Perché io sono morto con Touria e Hiba". "Questo è il tempo della riflessione - ha dichiarato l'avv.Gianluca Liut, difensore di Lahmar - non delle facili speculazioni. Bene ha fatto il Comune di Pordenone a non costituirsi parte civile nel processo, è stato un atto di responsabilità della necessità di comprendere che le istituzioni devono fare in modo che in futuro non si debbano più piangere un'altra Touria, un'altra Hiba".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza