Sono passati poco più di 30 anni
dallo scoppio del reattore n.4 della centrale termonucleare di
Chernobyl in Ucraina, ma quell'evento è ancora riscontrabile in
tracce nei campioni di suolo o di muschi prelevati in FVG. Per
ricordare quell'evento, l'Agenzia regionale protezione ambiente
(Arpa FVG) ha organizzato un convegno a Udine, per capire quali
sono state in FVG le ricadute ambientali e sanitarie. "Quel
tragico episodio fu un momento di svolta nell'affrontare il tema
della radioattività", ha detto l'assessore FVG all'Ambiente Sara
Vito, aggiungendo: "Rese chiaro la necessità di costituire una
rete di radioprotezione anche in regione", la quale in 30 anni
di monitoraggio conferma che l'incidente non ha dato conseguenze
né sull'ambiente in generale, né in termini di danni diretti
alla popolazione". Il FVG fu contaminato significativamente ma
in nessun caso ci sono stati pericoli diretti per salute umana e
ambiente; il Cesio radioattivo (CS-137) è ancora sul territorio
regionale ma non desta preoccupazione.
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