(ANSA) - TRIESTE, 26 MAG - Motori agricoli in scala, antichi
trasformatori, modelli di telegrafo, animali impagliati,telluri,
astrolabi, le prime calcolatrici, e ancora, modelli anatomici
smontabili in gesso di orecchie, occhi, fiori, disegni
scientifici di animali: la cultura nelle scuole della seconda
metà dell'800 e '900 si trasmetteva attraverso una spiccata
formazione scientifica. Sull'onda del positivismo questa veniva
stimolata dalla conoscenza diretta, quella dei laboratori. E'
uno degli argomenti della mostra "I luoghi del sapere. Istituti
superiori a Trieste '800 '900, promossa dalla Provincia Trieste,
allestita al Magazzino delle idee e curata da Diana De Rosa. Gli
studenti dovevano toccare, sperimentare, calarsi nella realtà.
Dunque perfino gli scheletri degli animali da studiare - fossero
galline, macachi o pipistrelli - dovevano essere veri; originali
le ossa. Umani compresi. L'esperienza che se ne ricava è la
forte attenzione dell'allora comune di Trieste alle scuole e
alla didattica.