Il polietilene è il materiale di
colore nero che si utilizza per ricoprire le ecoballe, le "balle
dell'immondizia come fosse un gigantesco sudario: chilometri
quadrati di tela nera plastica e spessa". Paolo Canevari nell'
idea di contaminazione che lo anima, lo impiega, lavorandolo,
per riprodurne sagome in forme classiche, dunque pale d'altare,
cuspidi, motivi barocchi. E' il senso della mostra che si
inaugura giovedì alla galleria Casamadre di Palazzo Partanna a
Napoli, con la quale celebra i 25 anni di carriera artistica (la
prima personale risale al 1991). Mostra che reca semplicemente
il suo nome, Canevari. Dietro il nero e la dissacrazione c'è
l'idea di ostacolare il desiderio degli spettatori, "spegnerne
lo sguardo", un "lavoro del negativo" insomma. Le opere di
Canevari, cresciuto in una famiglia di artisti, fanno parte di
importanti collezioni contemporanee al MoMA di New York, alla
Foundation Louis Vuitton pour la Creation di Parigi, al Macro di
Roma. La mostra è aperta fino a maggio.
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