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Albania

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Albania (foto: Ansa)

Albania

Prima volta con il marchio italiano

Un vero miracolo italiano, che però si è materializzato in Albania. Una sfida accettata, affrontata sul campo e vinta. Gianni De Biasi è l'artefice della prima partecipazione dell'Albania a una fase finale degli Europei di calcio. Un'impresa, quella portata a termine dall'allenatore trevigiano, che ha illuminato i volti della gente e acceso l'entusiasmo nelle piazze di Tirana, riscrivendo la storia sportiva di un'intera nazione. "Siamo una grande famiglia: giocatori di ieri e di oggi, tecnici, dirigenti. Siamo tutti fratelli. E' questo il segreto del nostro successo", ha ammesso EronBogdani, che fa parte dello staff tecnico della Nazionale delle Aquile, dopo averne indossato per 75 volte la maglia.
Nelle parole dell'ex attaccante di Salernitana, Verona, Siena e Cesena, c'è tutta la favola dell'Albania, entrata fra le big del Vecchio continente dopo che Platini ha allargato a 24 squadre il numero delle partecipanti alla fase finale, ma ha meritato più di altri. Come conferma il fatto che gli albanesi sono riusciti a piazzarsi al secondo posto nel Gruppo I di qualificazione, precedendo squadre di consolidata tradizione come la Danimarca, che aveva saltato gli Europei solo nel 2008.
Uscire indenni dalla trasferta a Copenaghen è stato decisivo, così come la vittoria a tavolino contro la Serbia, nella sfida passata alla storia come il 'derby del drone' e nel corso della quale i giocatori albanesi hanno dovuto difendere fisicamente la propria nazione. Al ritorno in patria sono stati accolti come eroi; poteva bastare per chiudere in modo esaltante l'avventura nelle qualificazioni europee, ma non è stato così. In seguito è arrivata la ciliegina sulla torta della qualificazione a Euro 2016. Forse proprio a Belgrado gli albanesi intuirono che la Francia non era poi così lontana, nè impossibile da raggiungere. De Biasi a parte, c'è tanta Italia nel miracolo della Nazionale albanese: dal portiere Berisha della Lazio al fluidificante Hysaj del Napoli, dal difensore Ajeti del Frosinone al centrocampista Basha del Como, a Memushaj del Pescara. Il principale merito del selezionatore è stato quello di assemblare una squadra formata da giocatori quasi totalmente impegnati all'estero, soprattutto in Italia, Svizzera, Francia, Turchia. L'Albania, che nel Gruppo A di Euro 2016 dovrà vedersela contro la Francia padrona di casa, la Romania e la Svizzera, ha spesso utilizzato il modulo 1-3-4-3, ma anche l'1-4-3-3, e l'1-4-4-2.
De Biasi ha più volte ribadito di non avere alcuna difficoltà a far cambiare volto alla squadra, a seconda delle esigenze del match, ma anche in relazione alle caratteristiche degli avversari. Le caratteristiche dei giocatori utilizzati possono indurre il tecnico a intraprendere nuove strade, sebbene sia sempre difficile variare un assetto vincente, che ha guadagnato elogi dappertutto. Come è avvenuto dopo la vittoria conquistata a Lisbona, nientemeno che sul Portogallo, poco importa se in quell'occasione privo di Cristiano Ronaldo.

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