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FOTO Lens (foto: ANSA)

Per una rinascita attraverso il pallone

Lens.Chiuse le miniere si scommette su sport e cultura

In passato era "nera come il carbon" ma oggi crede in un'avvenire migliore. A 28 km da Lilla, in una delle zone più povere e depresse di Francia, nel nord del Paese, la città di Lens, ex roccaforte di estrazione del carbone, sta lottando, non per la prima volta della sua storia, per adattarsi ai cambiamenti. Parte dell'Olanda spagnola fra il 1526 e il 1659, pesantemente colpita dai due conflitti mondiali, la città di 36.000 abitanti si sta impegnando a trovare una nuova identità dalla chiusura dell'ultima miniera nel 1990. A cominciare dall'inaugurazione del grandioso museo d'arte Louvre-Lens che a dicembre 2012 ha aperto un nuovo fronte di speranza. Costruito sul sito di un'ex miniera a un costo di 150 milioni di euro, l'ultimo tesoro culturale transalpino ha contribuito a fare diventare la regione Patrimonio mondiale dell'Unesco. Il distaccamento del museo parigino è stato costruito su terreni minerari abbandonati, fra vere e proprie colline di detriti derivanti dalle attività di estrazione, i cosiddetti "terril" (fra i più grandi d'Europa), e lo stadio Bollaert-Delelis. Dalla progettazione ad opera di architetti giapponesi è scaturita una struttura trasparente con facciate in alluminio e vetro. Le sale espositive sono disposte una di seguito all'altra in una composizione allungata. Tra gli altri siti degni di nota, la stazione ferroviaria: costruita nel 1926 da UrbainCassan ha un profilo che ricorda quello di un motore a vapore. E' stata il primo esempio di stile Art Deco di questa zona. L'interno è impreziosito da bellissimi mosaici, con disegni di ispirazione cubista che rappresentano scene di vita industriale. Assolutamente da vedere anche la Base e le colline gemelle 11/19, uno dei quattro siti minerari del patrimonio culturale della regione Nord-Pas-de-Calais. Un luogo che offre una panoramica completa di ciò che era un sito minerario: pozzo di estrazione, "terril" e alloggi dei minatori tra cui tanti emigranti italiani.

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