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Coppia di agenti uccisa a Parigi, rivendicazione Isis. Valls: "Ci saranno altri morti"

L'ex fidanzata di Abballa: "Il carcere lo aveva cambiato"

Redazione ANSA

Frase choc del primo ministro francese dopo l'uccisione lunedì sera di una coppia di poliziotti a Parigi da parte di un militante dell'Isis. "Questa guerra - ha detto Manuel Valls - durerà una generazione. Altri innocenti perderanno la vita. Mi si accuserà di generare ancora più ansia, ma la realtà è questa".  Ai microfoni della radio, Valls ha rifiutato ogni processo ai servizi di sicurezza dopo l'assassinio dei due poliziotti da parte di un sospetto, segnalato e sottoposto a intercettazioni telefoniche. "Non permetterò che si parli del benché minimo errore, né di mancanza di discernimento - ha affermato - è sempre un fallimento quando due pubblici ufficiali vengono assassinati così". "Facciamo fronte a una minaccia globale - ha aggiunto il primo ministro - abbiamo un nemico interno con questi individui autoradicalizzati che possono agire con pochissimi mezzi".

Intanto l'ex fidanzata di Larossi Abballa, il killer, ha raccontato ai microfoni di France Info di essere stata con lui 5 anni, poi lui "è cambiato, ma nel senso buono". Quando stavano insieme, racconta la ragazza, "era un ragazzetto di quartiere, che pensava a divertirsi, a vestirsi bene, essere carino. Dopo è cambiato, ma nel senso buono. No, non l'ho mai sentito come un radicalizzato". "Dopo di me - continua la ragazza - c'è stata la religione. Si è avvicinato a Dio, voleva pregare in modo corretto, questo non mi spaventava, era normale. Diceva solo di sperare che un giorno avrei indossato il velo, ma non mi ha mai giudicata perché non lo portavo o perché avevo i buchi sui jeans". A cambiarlo sarebbe stato il carcere, dove entrò per associazione per delinquere collegata a impresa terroristica nel 2013: "Quando uscì - racconta ancora l'ex fidanzata - era molto isolato, si è fatto distante, non aveva più gli stessi amici di prima". Tre giorni fa, prima di commettere il duplice omicidio di Magnanville, le inviò un messaggio affermando di "avere bisogno di vederla 10 minuti". Quando lei l'ha richiamato, nessuna risposta.

Tre persone sono state fermate in un'operazione antiterrorismo nell'ambito dell'inchiesta sull'uccisione della coppia di funzionari di polizia a Magnanville. I fermati sarebbero vicini ad Abballa. L'uomo aveva il telefono sotto controllo. Su Fb aveva postato: 'L'Euro 2016 sarà un cimitero'. Nel suo computer una lista con 6 possibili bersagli. 

Chi è il killer dei poliziotti -  Larossi Abballa, aveva 25 anni ed abitava a Mantes-la-Jolie, poco lontano dal luogo dell'assassinio dei due agenti. Processato insieme ad altre sette persone, il killer era stato condannato nel 2013 a 3 anni e sei mesi con la condizionale per "associazione per delinquere mirata alla preparazione di atti terroristici". L'organizzazione favoriva il reclutamento in Francia, la formazione fisica e ideologica e l'invio in Pakistan di giovani volontari per la jihad. Ma Larossi Abballa, dopo la condanna, non era uscito dal mirino dell'antiterrorismo. Era finito coinvolto in un'inchiesta su una filiera jihadista siriana negli ultimi mesi ed era seguito dalla Sdat, la direzione antiterrorismo. Era schedato "S", il livello che indica gli individui radicalizzati a rischio terrorismo.Secondo quanto si apprende dai media francesi era già stato condannato, nel 2013, insieme con altre 7 persone, per aver partecipato all'invio di jihadisti in Pakistan.

Killer poliziotti su Fb, "Euro2016 sarà un cimitero"

Larossi Abballa ha spiegato alla polizia - che stava per dare l'assalto alla casa in cui si era trincerato - di agire "per rispondere al comunicato dell'emiro" Al Baghdadi, diffuso il 21 maggio, in cui invitava ad attaccare gli Stati Uniti e l'Europa durante il mese del ramadan, cominciato il 6 giugno. Ai negoziatori che tentavano di convincerlo ad arrendersi ha detto, fra l'altro, di sapere che la sua vittima era un poliziotto. Durante i negoziati con le forze dell'ordine ha spiegato di essere "musulmano praticante" e di aver "giurato fedeltà tre settimane fa al capo dei credenti dello stato islamico, l'emiro Al-Baghdadi". La polizia ha ritrovato un Corano, una djellaba (la tradizionale tunica da uomo) e due libri, "Fede autentica" e "Spiegazione dei fondamenti". Sul luogo del crimine, ritrovati tre telefoni e tre coltelli, uno dei quali insanguinato.

 

Le vittime - Il dramma si è consumato poco prima delle 20:30 quando al momento di tornare nella sua casa di Magnanville, nel dipartimento delle Yvelines, l'ufficiale di 42 anni (presso il commissariato di Les Mureaux) viene brutalmente ucciso da nove colpi di pugnale. Il killer accede poi all'interno dell'abitazione della vittima e prende in ostaggio la compagna - anch'essa funzionaria di polizia segretaria nel commissariato di Mantes-la-Jolie - e il figlioletto di tre anni. Le forze dell'ordine arrivano sul posto. Cominciano le trattative per convincere l'omicida ad arrendersi, ma lui è asserragliato all'interno, prima non risponde, poi, secondo le fonti, dichiara di essere dello Stato islamico. Il quartiere viene blindato, gli abitanti fatti uscire dalle loro abitazioni, tagliati luce e gas. In uno dei video postati su Facebook dal killer, si vede il figlio dei due poliziotti, seduto dietro di lui, sul divano. Davanti al piccolo, il terrorista dice: "non so ancora che farò di lui". Verso mezzanotte, due forti detonazioni e il definitivo assalto delle teste di cuoio del Raid, le stesse che intervenirono all'Hyper Cacher nel gennaio del 2015. Secondo fonti citate da Bfm-Tv, durante il blitz, l'uomo ha aperto il fuoco contro gli agenti, il che li ha indotti ad ucciderlo per legittima difesa. Poi la macabra scoperta del corpo senza vita della donna. Salvo solo il bimbo, "sotto choc ma indenne".

 

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