Le imprese europee hanno reagito meglio del previsto agli effetti economici della pandemia, ma gli investimenti cominciano a risentire dell’incertezza causata da guerra e inflazione. E’ il risultato dell’indagine periodica che la Banca europea degli investimenti (Bei) conduce sulle imprese del continente e degli Stati Uniti.
Secondo lo studio le imprese italiane non primeggiano per investimenti nella riduzione delle emissioni di gas serra (circa l’80%, meno degli Usa e superiore solo a Grecia e Bulgaria) e nell’efficienza energetica, che dal 2020 al 2021 sono rimasti molto bassi. Eppure il costo dell’energia, insieme alla “incertezza per il futuro” sono considerate dall’88% delle imprese nazionali coinvolte nel sondaggio le principali barriere per gli investimenti a lungo termine. La considerazione dei rischi associati al cambiamento climatico è tra le più basse nell’Ue, e la transizione all’economia ecologica non viene percepita come qualcosa che possa compromettere gli affari, almeno nei prossimi 5 anni.
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