I ministri dell’energia Ue hanno approvato il taglio dei consumi di elettricità fino a marzo, il tetto al prezzo di quella prodotta dalle tecnologie a basso costo, e il contributo di solidarietà dal settore delle fonti fossili. Nuove misure, sul gas, sono in arrivo martedì in un nuovo Piano d'azione. Il punto principale, ha detto la commissaria all’Energia Kadri Simson citando il documento informale fatto circolare a Bruxelles da mercoledì scorso, sarà “una misura temporanea a livello dell'Ue per limitare il prezzo del gas nella generazione di elettricità”.
Nel Piano che la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen illustrerà ai leader dei Ventisette riunti a Praga il 7 Ottobre potrebbero trovare posto anche il tetto al prezzo del gas importato dalla Russia e l’avvio dei lavori per creare prima dell’inverno un indice dei prezzi “complementare” per il Gnl. Al “tetto” al prezzo potrebbe inoltre aggiungersi la “forchetta”, ha detto il ministro Roberto Cingolani a margine della riunione del Consiglio energia. “Lo strumento su cui si lavora a livello europeo per la crisi del gas è un tetto con forchetta - ha dichiarato ai giornalisti - non so se alla fine la misura si chiamerà price cap. Bisognerebbe trovare un range tra un minimo e un massimo, che permetta sempre una variazione che segue le leggi di mercato, ma che eviti la situazione fuori controllo come quella che viviamo adesso”. Nei prossimi giorni al “tetto con forchetta” lavoreranno insieme sia la Commissione europea che i Paesi con i consumi maggiori di energia in Europa.
Per quanto riguarda il pacchetto sull’elettricità e il contributo di solidarietà dal settore fonti fossili, gli Stati hanno modificato in più punti la proposta della Commissione europea. L’obiettivo di riduzione del consumo lordo di elettricità sarà del 10%, volontario, non più calcolato sul singolo mese ma su tutto il periodo della misura straordinaria, che gli Stati hanno accorciato di 30 giorni. L’obiettivo di riduzione del 5% è obbligatorio nelle ore di punta. Gli Stati membri individueranno il 10% delle loro ore di punta tra il 1° dicembre 2022 e il 31 marzo 2023 (invece di novembre). Il Consiglio ha condiviso il limite ai ricavi di mercato proposto dalla Commissione a 180 euro/MWh per i produttori di elettricità a basso costo, compresi gli intermediari. I generatori di energia con le cosiddette tecnologie inframarginali, come le energie rinnovabili, il nucleare e la lignite pagheranno la differenza di prezzo e gli Stati useranno le risorse per varare misure contro il caro energia. I "tetti" in vigore a livello nazionale potranno restare.
Il contributo di solidarietà a carico del settore dei combustibili fossili sarà calcolato sugli utili imponibili, nell'anno fiscale "2022 e/o nel 2023", che superano un aumento del 20% dell'utile imponibile medio annuo dal 2018. La Commissione europea prevedeva di avere come riferimento solo l’anno fiscale 2022 e la porzione di utili superiori al 20% della media 2019-21. L’entità del prelievo resta uguale, sarà del 33%. Gli Stati membri possono fissare temporaneamente un prezzo per la fornitura di elettricità alle piccole e medie imprese per sostenere ulteriormente le Pmi alle prese con prezzi elevati dell'energia. Le norme si applicheranno per un anno da dicembre 2022, fatta eccezione per il taglio dei consumi che si applica fino a marzo.
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