La plenaria di Strasburgo mantiene gli impegni e dà mandato agli eurodeputati per negoziare con il Consiglio Ue un aumento del target rinnovabili al 2030 dal 40 al 45%, e un incremento dal target efficienza. Era stata la Commissione europea, nel Piano RePower EU, a chiedere ai co-legislatori di alzare l’asticella sui traguardi da essa stessa proposti nel pacchetto Fit For 55. L'invito è stato accolto solo dall’Europarlamento, mentre il Consiglio ha mantenuto le proposte originarie.
Per quanto concerne le rinnovabili, oltre al target generale, gli eurodeputati chiedono più sforzi per l’utilizzo di rinnovabili al settore dei trasporti, una maggiore valorizzazione dei carburanti sintetici e di congelare al 2022 il conteggio come rinnovabili delle biomasse legnose usate per la produzione di energia. Per gli eurodeputati dovrebbe essere l’inizio della graduale eliminazione della “gestione sostenibile delle foreste”, la formula con cui l’Ue legittima come rinnovabile ai fini del conteggio dei target l’utilizzo di ingenti quantitativi di legno per produrre energia. Si va verso lo scontro con i Paesi del Nord Europa in Consiglio. Il testo adottato dall’Eurocamera sarà disponibile nei prossimi giorni sul sito dell’Osservatorio legislativo del Pe.
Nel processo di revisione della direttiva per l’efficienza energetica, il testo approvato in plenaria è lo stesso passato in commissione Industria. Gli eurodeputati hanno aumentato l'obiettivo dell'Ue di ridurre il consumo di energia, in modo che gli Stati membri debbano garantire collettivamente un decremento di almeno il 40% del consumo finale di energia, e del 42,5% del consumo primario, entro il 2030 rispetto alle proiezioni del 2007. Gli eurodeputati utilizzano un benchmark diverso dalla Commissione, con un taglio dei consumi del 9% rispetto al 2020, poi aumentato a 13% nel RePower. L'obiettivo 2030 sostenuto dagli eurodeputati, si legge nel testo, corrisponde al 14,5% secondo i parametri della Commissione. Gli eurodeputati vogliono anche target nazionali vincolanti e questo sarà uno degli elementi di maggiore attrito nel negoziato con gli Stati.
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