I ministri dell’Energia dei Ventisette hanno dato il via libera alla proposta di regolamento per la riduzione della domanda di gas del 15% da agosto a marzo. I ministri hanno emendato in molti punti le idee avanzate della Commissione, che mirava a risparmiare 45 miliardi di metri cubi. Come risultato le misure approvate, in vigore dal prossimo 1° agosto, dovrebbero consentire di risparmiare tra 30 e 33 miliardi di metri cubi di gas rispetto al periodo di riferimento (agosto-marzo 2017-21) e a condizione che il prossimo inverno sia mite.
Nel testo dell’accordo raggiunto dai ministri, gli Stati hanno aggiunto riferimenti alla necessità di accelerare sugli acquisti comuni di gas e di dare risposte su tetto al prezzo del gas così come alla riforma del mercato elettrico, per disaccoppiare prezzi del gas ed elettricità. Sarà il Consiglio Ue, e non la Commissione, a poter dichiarare lo stato di allerta Ue, in caso le misure di riduzione volontaria non dovessero funzionare o cinque Stati lo chiedessero. L’iter partirebbe con una proposta della Commissione, che dovrà essere approvata (e potrà essere modificata) dal Consiglio a maggioranza qualificata.
Il target di riduzione è del 15%. Si esclude dal computo il gas utilizzato per gli stoccaggi. In caso un Paese abbia aumentato dell’8% i consumi tra agosto 2021 e marzo 2022 (Bulgaria, Polonia e gli altri, che hanno aumentato l'impiego di gas per sostituire il carbone) rispetto al quinquennio di riferimento, la baseline diventa agosto ’21-marzo ’22.
Sono esentati dall’applicazione del target di riduzione obbligatoria: gli Stati non connessi alla rete gas europea (Cipro, Irlanda, Malta), gli Stati la cui rete elettrica non è sincronizzata con quelle Ue (i tre Paesi baltici) e quelli limitatamente connessi (Croazia, Francia, Portogallo, Spagna). I Paesi che superano i target di riempimento dei depositi al 1 agosto e quelli che possono dimostrare l’uso del gas come materia prima non per la produzione energetica (in industrie critiche) possono beneficiare di criteri di calcolo del target modificati. E’ il caso di Cechia, Danimarca e Italia nel primo gruppo e Germania nel secondo.
Il target può essere limitato anche nel caso in cui un Paese subisca una crisi delle forniture elettriche e non abbia possibilità di compensare se non con il gas. Stando a quanto dichiarato dal ministro Roberto Cingolani, il sistema di deroghe consente all’Italia di limitare il taglio dei consumi dal 15 (8,3 miliardi di metri cubi) al 7% (3,8 miliardi di metri cubi). Nel maggio 2023, Commissione e Consiglio Ue decideranno se prolungare il regolamento, secondo la situazione.
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