Il consorzio Nord Stream 2 può impugnare dinanzi ai giudici Ue la modifica della direttiva Ue del 2019 sul gas. E' il parere dell'Avvocato generale della Corte Ue Michal Bobek. Il parere, non vincolante per la Corte, ribalta le conclusioni del Tribunale Ue, che aveva giudicato irricevibile il ricorso del consorzio controllato al 51% da Gazprom contro le norme che estendono le regole in vigore in Europa, come la separazione tra i gestori di rete e i fornitori, ai gasdotti che collegano l'Unione europea con i paesi terzi.
L’avvocato generale ritiene che la Corte debba annullare in toto l’ordinanza del Tribunale. Inoltre, Bobek sottolinea che la modifica della direttiva ha inciso "direttamente e individualmente", cioè soltanto sul gasdotto Nord Stream 2, che era già in stadio avanzato al momento dell'adozione delle nuove regole senza la possibilità per l'impresa di beneficiare di deroghe alle nuove disposizioni. Una lettura che avalla le tesi del consorzio, secondo cui la modifica della direttiva aveva come obiettivo frenare il completamento dei lavori.
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