Secondo l’avvocato generale della Corte Ue Campos Sánchez-Bordona, è legittima la decisione del Tribunale Ue di annullare le deroghe alle norme Ue decise nel 2016 dalla Germania e avallate dalla Commissione europea, circa l'utilizzo del gasdotto Ostseepipeline-Anbindungsleitung (Opal). Opal è la sezione interrata del gasdotto Nord Stream.
Non si tratta ancora della sentenza, ma l’avvocatura generale sostiene le ragioni della Polonia, che aveva fatto ricorso contro le deroghe sulla base del principio della solidarietà energetica, sancito dai trattati Ue. Le deroghe consentivano a Gazprom di utilizzare praticamente l’intera capacità di Opal, col risultato di ridurre i flussi di gas russo verso l’Ue attraverso la Bielorussia e l’Ucraina, quindi verso la Polonia, e di rafforzare la posizione del gruppo russo sui mercati del gas nei Paesi dell’Europa centrale e orientale.
Il principio di solidarietà energetica, sottolinea Sánchez-Bordona, non ha solo valore "politico" come sostenuto dalla Germania ricorrente in appello, ma è giuridico nel senso che "comprende diritti e obblighi tanto per l'Unione quanto per gli Stati membri".
Concedendo la deroga, dice inoltre l’avvocato, la Commissione non avrebbe tenuto in considerazione gli interessi di altri Stati membri e non avrebbe rispettato le prescrizioni derivanti dal suddetto principio. Il parere dell’avvocato generale può essere letto consultando il database della Corte Ue, inserendo il numero di causa "C-848/19".
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