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Copertura totale aree popolate Ue entro 2030, divergenze in Francia

Copertura totale aree popolate Ue entro 2030, divergenze in Francia

Proposti all’Assemblea nazionale tre emendamenti per moratoria

12 marzo 2021, 14:31

Redazione ANSA

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Ue vuole copertura totale aree popolate entro 2030, in Francia è scontro - RIPRODUZIONE RISERVATA

Da una parte i nuovi obiettivi sul 5G della Commissione Ue, dall’altra gli scenari nazionali, in particolare quello francese, dove i malumori sono più di uno. Nel suo nuovo Digital Compass sugli obiettivi per il decennio digitale europeo, Bruxelles ha indicato che entro il 2030 tutte le famiglie dell'Ue dovrebbero disporre di una connettività ad altissima velocità e tutte le aree popolate dovrebbero essere coperte dal 5G

"Conseguire la connettività gigabit entro il 2030 è fondamentale", scrive Bruxelles, sottolineando che i Paesi dovrebbero concentrare gli investimenti "sulla connettività sostenibile fissa, mobile e satellitare di prossima generazione", che comprende "reti ad altissima capacità, tra cui il 5G, con l'allocazione rapida dello spettro e nel rispetto della sicurezza".

In Francia, però, dove molte città metropolitane sono da tempo contrarie al 5G, è scontro tra chi chiede una moratoria e chi invece decide di andare avanti con le nuove reti, come la capitale Parigi. I deputati hanno presentato all’Assemblea nazionale tre emendamenti che propongono una "moratoria" sulla distribuzione della nuova tecnologia in Francia durante l'esame della proposta di legge per combattere il cambiamento climatico.

Le frequenze dedicate alle reti 5G dovrebbero essere “provvisoriamente sospese” fino a quando “i risultati della valutazione 5G su salute e clima” non saranno presentati al parlamento, secondo gli emendamenti firmati da deputati ambientalisti e dell’estrema sinistra di France Insoumise di Jean-Luc Mélenchon. Un emendamento va anche oltre e propone una "moratoria sul dispiegamento della rete 5G sul territorio francese" che potrebbe essere revocata solo se approvata dalla "popolazione francese, a seguito di una consultazione nazionale condotta in tutta la Francia per almeno un anno". Sembra improbabile che alla fine questi emendamenti vengano votati a causa della mancanza di sostegno da La République en Marche del presidente Emmanuel Macron, che vanta una maggioranza di 269 membri in Parlamento.

Nel frattempo, il Consiglio di Parigi ha adottato, con il sostegno della destra e nonostante l'opposizione degli ambientalisti alleati del sindaco socialista Anne Hidalgo, la carta della telefonia mobile che inquadra lo spiegamento del 5G nella capitale e la creazione di un Osservatorio per monitorare la tecnologia. I Verdi, che chiedevano una moratoria e deploravano a febbraio l'accordo raggiunto tra l'esecutivo e gli operatori per lo spiegamento del 5G nelle prossime settimane, hanno votato contro il progetto dei loro alleati di maggioranza. 

La nuova carta della telefonia mobile, che dovrebbe dare "una migliore informazione" sugli impatti del 5G, e la creazione dell’osservatorio seguono la conferenza dei cittadini organizzata dalla città a fine dicembre. "Questo lavoro si svolge in un quadro nazionale che lascia pochissimo spazio alle comunità locali", ha ricordato l'assistente al bilancio, Paul Simondon. Legalmente, è infatti lo Stato a decidere e i sindaci non possono opporsi. Diverse città inizialmente recalcitranti, come Strasburgo, Lione e Bordeaux, nei mesi scorsi hanno ceduto, consentendo agli operatori di attivare le loro reti 5G. Gli operatori e le autorità pubbliche stanno tuttavia cercando di tenere conto della riluttanza locale sul tema, diventato ancora più controverso da quando la stessa Convenzione sul clima dei cittadini aveva raccomandato una moratoria quest'estate.

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