"Con le dimensioni" delle aziende "viene la responsabilità". Per questo le nuove norme Ue destinate a regolamentare le Big Tech prevederanno "sanzioni forti, proporzionate, graduali ma deterrenti" alle possibili infrazioni, tra cui "multe pecuniarie e il ritiro temporaneo o anche permanente delle licenze". A pre-annunciare i contenuti del pacchetto Ue sul digitale in arrivo il 15 dicembre sono stati gli stessi responsabili del dossier, la vicepresidente della Commissione Ue, Margrethe Vestager e il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, in un editoriale pubblicato sull’Irish Time.
Le grandi piattaforme digitali, cosidette ‘gatekeeper’, "dovranno rispettare una serie di divieti e obblighi ben definiti per evitare comportamenti scorretti", hanno scritto i due commissari, paragonando il nuovo impianto normativo composto dal Digital Services Act (Dsa) e dal Digital Markets Act (Dma) alle norme che regolano il traffico stradale che rendono il viaggio "più sicuro per tutti".
"Con un quadro chiaro e prevedibile per il mercato unico, poteri di intervento preventivo rapidi e la possibilità di imporre sanzioni, saremo in grado di prevenire comportamenti dannosi prima ancora che si verifichino", hanno spiegato i due politici dalle colonne del quotidiano con sede a Dublino, dove ha la sua dimora europea anche Google.
Vestager e Breton hanno sintetizzato lo scopo generale della proposta normativa Ue: il Digital Service Act imporrà nuovi obblighi e responsabilità alle piattaforme online sui contenuti che ospitano, ovunque si trovino nell'Ue, mentre il Digital Markets Act si concentrerà in modo più specifico sul comportamento economico delle aziende che sono diventate sistemicamente rilevanti.
"Abbiamo ascoltato l'appello di cittadini e aziende. Il messaggio è chiaro: gli interessi economici e politici di poche aziende non dovrebbero dettare il nostro futuro. L'Europa deve stabilire i propri termini e condizioni", hanno rimarcato i commissari europei.
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